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"Le eleganti carte di Antonello Moroni" ai Musei San Domenico di Forlì

Forlì - Forlì, FC, Italia
"Le eleganti carte di Antonello Moroni" ai Musei San Domenico di Forlì

Forlì, Musei San Domenico

 Piazza Guido da Montefeltro - Forlì

 

30 marzo – 16 giugno 2019

 

a cura di Flora Fiorini, Marica Guccini

 

La mostra Le eleganti carte di Antonello Moroni presenta al pubblico i disegni e le stampe di uno dei più interessanti esponenti della grafica italiana d'inizio Novecento: lo xilografo Antonello Moroni (Savignano di Romagna, 20 settembre 1889 – Gatteo Mare, 23 settembre 1929).

 

Tappa conclusiva degli studi avviati nel 2014 da Marica Guccini, l’esposizione rappresenta l’ideale continuazione del progetto di valorizzazione del Fondo Moroni, parte integrante delle Collezioni Civiche conservate presso Palazzo del Merenda, i cui primi risultati sono stati illustrati nel 2016 in occasione della mostra Il solco sottile di Antonello Moroni. L’intero progetto è stato reso possibile grazie al sostegno di Franco Sami, promotore di una borsa di studio in ricordo della moglie, l’indimenticata storica dell’arte forlivese Mariacristina Gori.

 

Nel quinquennio 2014-2019 Marica Guccini ha avuto modo di studiare in maniera organica il fondo donato nel 1953 dalla vedova di Moroni alla Pinacoteca Civica “Melozzo degli Ambrogi”.

 

Le ricerche condotte in diversi archivi e istituti italiani, già concretizzate nell’edizione della prima monografia dedicata all’artista Il solco sottile. Antonello Moroni: artista, xilografo, decoratore del libro, hanno permesso di riscoprire la figura dello xilografo perlopiù dimenticato dalla critica, ma che si è invece rivelato un importante esponente del movimento di rinascita della xilografia italiana d’inizio Novecento.

 

Durante la prima fase di studio sono inoltre stati rinvenuti sette album riconducibili al fondo Moroni conservati nella Biblioteca Comunale “Aurelio Saffi” di Forlì. L’importanza qualitativa e quantitativa delle opere conservate in tali album (oltre 660 pezzi tra disegni, bozzetti e stampe dell’artista), hanno reso quindi necessario avviare una seconda fase del progetto di cui oggi si presentano i risultati in vista dell’edizione del secondo catalogo dedicato all’artista.

 

Tariffe d'ingresso

 

La mostra è inserita nel percorso di visita dei Musei San Domenico e compresa nel biglietto di ingresso dei Musei Civici.

 

Intero: euro 5,00 - Ridotto: euro 3,00 Dal martedì al venerdì ore 9,30-19,00 sabato, domenica e festivi ore 9,30-20,00

 

 

La mostra Le eleganti carte di Antonello Moroni

 

Le mostra, allestita al primo piano dei Musei San Domenico, è dedicata all’esposizione dei materiali contenuti nei sette album di Antonello Moroni rinvenuti presso la Biblioteca Comunale “Aurelio Saffi” di Forlì. Tali opere, giunte in città assieme al fondo donato dalla vedova Paola Moroni Fumagalli nel 1953, per anni sono rimaste esposte in due sale del Palazzo del Merenda. In seguito, probabilmente a cavallo tra il 1970 e 1971, alcuni problemi di spazio resero necessario diminuire ad una sola sala gli spazi dedicati al fondo, e fu in quel momento che il materiale escluso dall’esposizione permanente venne riposto al sicuro nei depositi della Biblioteca.

 

Sono circa centotrenta le opere tra disegni, stampe, matrici xilografiche, libri e alcuni oggetti, esposte in occasione della mostra Le eleganti carte di Antonello Moroni.

 

Suddivisa in nuclei descrittivi dei diversi materiali contenuti degli album, l’esposizione permette di ricostruire i rapporti tra i tanti disegni preparatori dell’artista e le sue stampe principali, dedicando poi un approfondimento all’importante attività dello xilografo nel campo dell’editoria.

 

L’esposizione è inoltre l’occasione per riscoprire l’antica tecnica dell’incisione su legno recuperata dall’oblio, all’inizio del secolo scorso, dagli xilografi della cerchia di Adolfo De Carolis (Montefiore dell'Aso, 1874 – Roma, 1928) tra i quali primeggia Antonello Moroni.

 

Il primo nucleo dell’esposizione intitolato «Il fondo Antonello Moroni ai Musei Civici di Forlì» funge da incipit introduttivo delle ricerche svolte, ripercorrendo le vicende della donazione a partire dell’arrivo delle prime opere di Moroni in città.

 

Il successivo focus descrive poi «Gli album del fondo Moroni» sia dal punto di vista materiale che da quello contenutistico, ricostruendo le vicende relative alla loro realizzazione. Veri e proprio scrigni di carte raffinatissime, essi contengono oltre 660 pezzi tra disegni, bozzetti, prove di stampa e xilografie che offrono un ampio panorama d’informazioni circa l’attività dell’artista.

 

Si continua con la piccola sezione dedicata a «L’artista, la formazione, la prima attività» che ricostruisce per sommi capi la figura dello xilografo dalla formazione, prima presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze e poi a fianco di De Carolis tra Pisa e Bologna, sino all’avvio della carriera nell’orbita del gruppo di xilografi attivi per la rivista «L'Eroica». Protagonista della sezione è il Disegno con barche, primo schizzo eseguito dall’artista in tenera età e gelosamente custodito sin dopo la sua morte.

 

Si prosegue con la sezione dedicata a «I disegni del fondo Moroni», dove sono illustrati lo stile e le tecniche che egli utilizza nei suoi tanti disegni dal modello, punti di partenza per l’ideazione delle proprie opere. Accanto a bozzetti veloci a china e inchiostro che fissano le linee generali della composizione pensata dall’artista, si potranno poi ammirare eleganti disegni di figura nei quali egli studia particolari e pose dei protagonisti delle sue stampe.

 

Ma è nella sezione successiva «Dalla carta al legno», che si esaminano da vicino i rapporti tra gli studi preparatori e le xilografie di Moroni. L’accostamento di disegni, matrici xilografiche e stampe di opere chiave dell’artista come La cornucopia mostrerà ai visitatori il processo d’ideazione e nascita di una xilografia. Moroni era infatti solito studiare le sue composizioni in molti disegni come accade per La viaEmilia della quale il fondo conserva ben nove bozzetti. L’opera fu del resto esposta all’esordiodell’artista alla Biennale di Venezia del 1914 pertanto è comprensibile che, per una occasione così importante, egli volesse essere certo di realizzare una xilografia che dimostrasse al meglio le proprie competenze in termini di tecnica, costruzione della figura umana e orchestrazione della composizione.

 

 

Un nucleo cospicuo dell’esposizione è poi dedicato alla descrizione dell’artista come «Un raffinatoillustratore per l’editoria». Sono moltissime infatti le copertine e le illustrazioni conservate negli albumdel fondo Moroni che documentano l’attività del romagnolo per le principali case editrici dell’epoca, prima tra tutte Zanichelli, ma anche Le Monnier, Unitas, Treves, Gaspare Casella, Bemporad, Società editrice internazionale e altre ancora. Scorrere le opere di Moroni per l’editoria significa avere davanti un vero e proprio spaccato della storia editoriale italiana del primo trentennio del Novecento.

 

Egli, del resto, sviluppa ben presto la sua attitudine all’illustrazione in seno al contesto di «L’Eroica», ma è dal dopoguerra che sempre più spesso le sue copertine, per le quali guadagnava ben 300 lire, vengono richieste per opere di narrativa, poesia, testi scientifici e persino di letteratura scolastica. Interessanti sono ad esempio le prove di stampa delle illustrazioni per la celebre collana de I poeti grecitradotti da Ettore Romagnoli, edita da Zanichelli a partire dal 1921, o quelle per i Racconti mitologici ai bambini scritto da Paola Fumagalli, futura moglie dell’artista, documentati nel fondo anche da diversidisegni preparatori.

 

Infine, conclude il percorso un ultimo focus intitolato «Illustrare la vita quotidiana: cartoline, calendari,inviti, ricordi dei defunti», che presenta l’attività dell’artista nel campo della grafica cosiddetta minoretramite l’esposizione di cartoline di propaganda ed illustrazioni per piccoli calendari realizzati dall’artista per L.E.P.I.T, Il Resto del Carlino e Zanichelli.

 

Il Fondo Moroni presso i Musei Civici di Forlì

 

Il fondo Moroni, composto da quasi mille pezzi presenti nello studio dell’artista al momento della morte, giunge ai musei civici forlivesi nel 1953 grazie alla donazione della vedova Paola Moroni Fumagalli, allora al timone della casa editrice Electa, che a lungo si era prodigata per trovare un’istituzione che offrisse degno lustro all’attività del marito.

 

La conservazione di un nucleo eterogeneo di questa entità rappresenta un’occasione rara per poter indagare da vicino ogni aspetto della produzione dell’artista, a partire dai bozzetti e dai disegni, sino all’incisione della matrice xilografica e in seguito alla stampa.

 

Il fondo, grazie alla sua completezza, rende inoltre possibile documentare tutti i campi d’attività dell’artista, dalla realizzazione di stampe d’arte, all’attività nel campo dell’editoria e della grafica minore, con l’unica lacuna per l’attività pittorica documentata solo da alcuni strumenti del mestiere e fotografie dove tuttavia si evince come essa fosse qualitativamente inferiore rispetto a quella di xilografo.

 

Antonello Moroni

 

Nasce a Savignano sul Rubicone il 20 settembre 1889. Dopo i primi studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove è uno dei dodici migliori studenti diplomati nel 1909 l’artista, colpito dalla malattia che lo costringe alla sedia per un lungo periodo, si avvicina alla tecnica xilografica per non abbandonarla mai più. Una volta ristabilite le condizioni fisiche egli diventa una figura immancabile nei cantieri di Adolfo De Carolis, in particolare in quello per l’aula magna dell’Università di Pisa, e in quello per la decorazione ad affresco del Palazzo del Podestà di Bologna che gli lascerà moltissime influenze.

 

A stretto contatto col maestro, Moroni affina le sue potenzialità apprendendo i segreti della tecnica xilografica, rivelandosi così un fine artista della sgorbia. Le sue doti gli valgono l’esordito sulle pagine della rivista spezzina «L'Eroica», e la partecipazione alla Prima Mostra Internazionale di Xilografia di Levanto del 1912. Da quel momento l’attività dell’artista non si arresterà più, e il nome di Moroni si trova nei cataloghi delle principali esposizioni italiane ed europee dedicate alla rinnovata tecnica incisoria.

 

 

Con il progredire della carriera Moroni diventa uno degli xilografi più ambiti dalle principali case editrici dell’epoca che, a partire da Zanichelli, se lo contendono per commissionargli l'illustrazione e le copertine delle loro edizioni.

 

È sempre per merito di De Carolis che l’artista entra nel salotto dannunziano, ed è proprio a lui che il poeta pensa quando deve eleggere un soprintendente per le Scuole d’Arte della Reggenza del Carnaro.

 

Nel 1924 Moroni si trasferisce poi a Firenze per sposare Paola Fumagalli, figlia di Giuseppe Fumagalli celebre bibliofilo fondatore della Società bibliografica italiana, e nello stesso anno è chiamato dal Governo a coprire la prima cattedra di xilografia per la neoistituita Scuola del Libro di Urbino.

 

Il morbo che lo porterà alla morte gli permette di occupare l’incarico solo un anno, ma la rapida impennata della carriera porta l’arte di Moroni su una rotta che, probabilmente, lo avrebbe impresso sulle pagine della critica se la tisi non avesse spezzato la sua vita tre giorni dopo il quarantesimo compleanno nel 1929.

 

L’anno successivo la Biennale d’arte di Venezia gli dedica una retrospettiva post mortem che lo celebra come uno dei migliori xilografi del suo tempo.

 

Guccini Marica

 

Nata a Bentivoglio (Bo) nel 1984, ha conseguito la laurea in Storia dell’arte con Anna Ottani Cavina, e in seguito con Sonia Cavicchioli al biennio di specializzazione presso l’Università di Bologna, dove ha vinto il Premio Tagliavini dedicato alla migliore dissertazione della tesi di laurea.

 

In seguito ad un periodo di studi svolto all’estero grazie ad una borsa di studio conferita dall’ateneo bolognese, ha completato la formazione ottenendo il diploma di Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte presso l’Università di Firenze sotto la guida di Antonio Pinelli, e nel 2016 ha seguito un master in strategie di marketing e comunicazione per la cultura presso il Sole 24 ore Businnes School.

 

Nel periodo 2011-2013 ha collaborato alla realizzazione di importanti mostre organizzate dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, nel 2014 ha ottenuto la borsa di studio dedicata a Mariacristina Gori poi riconfermata nel 2018, e nel 2015 è risultata vincitrice del programma ministeriale MiBACT “500 giovani per la cultura” svolgendo attività di catalogazione e digitalizzazione presso l’Archivio di Stato di Bologna.

 

Nel 2016 ha curato con Cristina Ambrosini e Flora Fiorini la mostra Il solco sottile di Antonello Moroni presso Palazzo Romagnoli a Forlì, ed è l’autrice della prima monografia dedicata all’artista.

 

Da anni si occupa di didattica museale presso diversi istituzioni e fondazioni italiane. Pubblica i suoi studi su importanti riviste ed edizioni del settore.

 

Per informazioni

 

Servizio Cultura e Turismo – Unità Musei Tel. 0543 712627 712633 musei@comune.forli.fc.it www.cultura.comune.forli.fc.it

 

Instagram, Twitter Facebook @MuseiForli

#MuseiForli #AntonelloMoroni

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Pubblicato il 04/04/2019

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