Governo Meloni vota in Europa per riduzione emissioni del 90% al 2040 - Archiviato il negazionismo climatico degli esponenti locali della destra?
Lunedì 10 novembre 2025 - Domenica 7 dicembre 2025
Senza sede
LA MELONI VOTA A FAVORE DEL GREEN DEAL
Nel Consiglio UE di ieri il governo italiano vota a favore della legge europea sul clima che prevede un obiettivo vincolante di riduzione del 90% al 2040 per tutti gli Stati membri
Archiviato il negazionismo climatico degli esponenti locali delle destra?
Ieri il Consiglio UE, l'organo co-legislativo presieduto dagli Stati membri, ha raggiunto l'accordo sulla legge climatica europea per la riduzione delle emissioni del 90% al 2040. Rispetto alla proposta iniziale della Commissione Europea, l'obiettivo è stato in parte ridimensionato. Il 90% di riduzione potrà essere raggiunto acquistando crediti di carbonio al di fuori della UE per una quota del 5%. Il che significa che l'obiettivo vincolante di riduzione interna delle emissioni sarà dell'85%.
Sono state inoltre introdotte clausole di flessibilità e di valutazione di medio termine che potranno portare ad una revisione degli obiettivi sulla base dei risultati raggiunti. L'entrata in vigore del sistema di scambio delle quote di carbonio per i settori dei trasporti e degli edifici, cosiddetto ETS2, è stata rimandata di un anno al 2028.
Un altro arretramento riguarda il riconoscimento dei biocombustibili (una assurdità ambientale, termodinamica e di mercato) tra le fonti energetiche che possono essere utilizzate per la neutralità climatica dei trasporti. Una condizione fortemente voluta dal governo italiano su pressione di ENI che sta facendo incetta di terreni in Africa sottraendoli alla produzione alimentare. Si tratta in realtà di un contentino per la propaganda interna italiana, perché la battaglia, quella sì ideologica, contro la trazione elettrica è già stata persa da tempo, basta vedere gli investimenti delle case automobilistiche (non a caso i tedeschi erano contrari)
Bisogna però guardare anche al bicchiere mezzo pieno. Alla fine avremo comunque una legge europea che vincolerà gli Stati membri a raggiungere entro il 2040 obiettivi di riduzione delle emissioni che restano ambiziosi e che confermano il percorso verso la neutralità climatica al 2050 oltre che la riduzione del 55% entro il 2030.
Ma per l'Italia il dato politico rilevante, la vera breaking news, è che il Governo Meloni, rappresentato dal ministro per l'ambiente, ha votato a favore dell'accordo e si è quindi impegnato ad adottare a livello nazionale misure per ridurre rapidamente le emissioni, migliorare l'efficienza energetica e abbandonare i combustibili fossili. Di fatto un voto a favore del tanto vituperato e 'ideologico' green deal con il quale si riconosce che il cambiamento climatico esiste, è prodotto dall'uomo e va affrontato con misure di urgenza.
Con buona pace dei Salvini e dei tanti esponenti di destra negazionisti climatici, sparsi nei vari consigli comunali e regionali. A partire dal consigliere di Fratelli d'Italia Priamo Bocchi che sarà relatore di minoranza per la legge regionale sul clima. Confidiamo che, in quella veste, terrà conto del nuovo posizionamento della sua presidente di partito.
Nicola Dall'Olio
Co-portavoce Europa Verde Parma