A Vigoleno una mostra imperdibile di incisioni di Albrecht Dürer.
Domenica 18 maggio 2025 - Domenica 28 settembre 2025
Vernasca - Vigoleno

A Vigoleno, gemma incastonata tra i borghi più suggestivi d'Italia, l'Oratorio della Beata Vergine delle Grazie si fa custode, sino al 28 settembre 2025, di un evento espositivo sorprendente: "L'incisione e il sacro: Albrecht Dürer e il Rinascimento europeo".
Attraverso trentuno incisioni originali, sapientemente selezionate – tra le quali spiccano mirabili bulini e xilografie, provenienti in gran parte dalla prestigiosa Galleria Ceribelli di Bergamo, cui si aggiunge la commovente "Crocifissione" da una collezione privata – la mostra si configura quale percorso ermeneutico nel cuore pulsante della sua produzione. Sebbene il tema sacro prevalga, rivelando la profonda spiritualità che animava l'artista, non mancano opere che attestano la sua poliedrica versatilità e l'ampiezza della sua visione.
L'allestimento conduce lo spettatore attraverso una serie di sezioni tematiche che rendono la mostra rigorosa e completa. All’inizio ci si trova di fronte ad una sorta di Via Crucis iconografica con scene della Passione di Cristo. Il percorso prosegue con bulini dedicati ai santi, dove la minuzia delle incisioni incontra la forza espressiva tipica delle opere di Dürer, elevano l'incisione a medium di devozione e mezzo per esprimere il dramma della Cristianità scissa tra Cattolicesimo e Protestantesimo. Si prosegue poi verso una dimensione più intima, scene di genere che svelano un lato forse meno esplorato, ma altrettanto affascinante, del vasto repertorio düreriano.
La rassegna dedica altresì un'analisi approfondita ai viaggi in Italia compiuti da Dürer a cavallo del Cinquecento. Tali soggiorni non furono mere peregrinazioni, bensì tappe fondamentali per la sua maturazione artistica e intellettuale, consentendo al maestro nordico di assorbire la lezione del Rinascimento italiano e di fonderla con la sua straordinaria sensibilità grafica. Questa sezione evidenzia come Dürer si sia configurato quale vero e proprio ponte culturale, capace di elevare l'arte nordica e, a sua volta, di ispirare innumerevoli artisti nel corso dei secoli.
Un punto focale dell'esposizione è senza dubbio la sezione dedicata all'iconografia della Madonna del Latte. Qui, in dialogo con la pala cinqucentesca già custodita nell'Oratorio e probabilmente realizzata da un artista locale, è stata collocata una sezione dedicata alla vita della Vergine tra cui spicca proprio una Madonna che allatta del 1519.
Questa vicinanza non è casuale: essa innesca un confronto serrato tra interpretazioni diverse, sebbene accomunate dal medesimo soggetto mariano, offrendo una stratificazione di significati che trascende il dato stilistico. Un approfondimento video, realizzato dagli stessi curatori della mostra, Emanuele Franchi ed Elisa Gennari, arricchisce ulteriormente l'esperienza, tracciando le origini e gli sviluppi di quest'iconografia millenaria sino al culmine rinascimentale.
La Redazione