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Aemilia. Le motivazioni della sentenza di Cassazione mettono un punto: l’attenzione deve rimanere alta

Emilia-Romagna
Aemilia. Le motivazioni della sentenza di Cassazione mettono un punto:      l’attenzione deve rimanere alta

 

Una cosca “dotata di autonoma capacità operativa, idonea ad esprimere una localizzata forza diintimidazione”: è la descrizione che fa della ‘ndrangheta emiliana il collegio dei giudici diAemilia, nelle motivazioni della sentenza di Cassazione, pubblicate pochi giorni fa. Dopo lasentenza di maggio scorso, che ha chiuso il troncone principale del processo, ora anche lemotivazioni mettono un punto importante e necessario in merito alla presenza mafiosa in Emilia-Romagna.

Ad emergere con forza dalle motivazioni è infatti la massiccia penetrazione della ‘ndrangheta nel tessuto produttivo ed economico, a cui il ceto imprenditoriale sano non ha posto “un tempestivo ed efficace argine”. Anzi, spesso ha avuto “comportamenti di interessata tolleranza, sfociati talvolta inun consapevole ricorso alla forza della cosca”. “Ma è proprio chi fa parte del tessuto economicosano che deve alzare la voce perché le convivenze e la complicità di alcuni imprenditori danneggia prima di tutto loro”: commenta così Daniele Borghi, referente di Libera Emilia-Romagna.

“Sono aspetti - spiega - che abbiamo potuto conoscere nel corso del processo, in cui ci siamo costituti, come associazione, parte civile. Ciò che emerge è infatti un territorio fortemente radicatodalla ‘ndrangheta e da comportamenti mafiosi e criminali, da reati economici affiancati da atti diviolenza. E, spesso, anche da indifferenza”. È proprio contro questa indifferenza che in questi anniLibera, insieme ad altre realtà, si è schierata, raccontando quanto avveniva nelle aule di tribunale eportando alle udienze più di 3mila studentesse e studenti, dalla regione e da tutta Italia: “Costituirsiparte civile in processi importanti come Aemilia e i suoi filoni - continua Borghi - significa non solochiedere i danni di un’organizzazione mafiosa che ha lucrato sul territorio e su chi lo vive, grazieanche alla connivenza di un’ampia zona grigia fatta di professionisti. Costituirsi parte civilesignifica entrare nelle aule, significa partecipare con responsabilità e dire con chiarezza da cheparte stare: dalla parte delle istituzioni autorevoli che, nel rispetto delle regole, cercano di scriverela verità di alcuni fatti gravi verificatisi nel nostro Paese”.

Nelle aule di tribunale dell’Emilia-Romagna, intanto, proseguono i numerosi filoni processuali natida Aemilia: “Le motivazioni della sentenza che ha chiuso Aemilia sono necessarie per laconsapevolezza sul fenomeno mafioso - conclude Daniele Borghi - ma la nostra attenzione non sipuò abbassare. In regione vengono celebrati numerosi processi che continuano a fare luce sullapresenza della ‘ndrangheta emiliana, sugli affari, sulle collusioni. Segno di un’organizzazione chenon si è fermata e contro cui ancora dobbiamo creare argini, fatti anche di attenzione econsapevolezza”.

 

comunicazione.emiliaromagna@libera.it

 

Emilia-Romagna
Pubblicato il 24/10/2022