Alessandria Preziosa Un laboratorio internazionale al tramonto del Cinquecento
Domenica 6 ottobre 2024
Alessandria - Alessandria e provincia
21marzo–6ottobre 2024 Palazzo del Monferrato, Alessandria
Mostra a cura di Fulvio Cervini
Palazzo del Monferrato ad Alessandria ospita dal 21marzo 2024 una nuova grande mostra dal titolo Alessandria preziosa. Un laboratorio internazionale al tramonto del Cinquecento. Dopo il successo della mostra Alessandria scolpita nel 2019,dedicata al contesto artistico incittà tra Gotico e Rinascimento, questa esposizione,che ha sempre al centro la città di Alessandria e il suo territorio, ne racconta laciviltà creativa tra Cinque e primo Seicento, focalizzandosiin particolare sulle arti suntuarie,a ridossodell’avvento del Manierismo internazionale negli anni della Controriforma cattolica.Un progetto unico che si inserisce all’interno del programma “Uffizi diffusi”, che vedrà confluire ad Alessandria presiti da parte della Galleria fiorentinae daalcunideipiù importantiMuseiitaliani.Alessandria preziosa. Un laboratorio internazionale al tramonto del Cinquecentoèla nuova mostra che avrà sede a Palazzo del Monferrato diAlessandria,conla curateladi Fulvio Cervinie la progettazioneorganizzativa di Roberto Livraghi, Direttore di Palazzo Monferrato. L’esposizione è promossa da Camera di Commercio di Alessandria-Asti, Regione Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Comune di Alessandria, Consulta per la valorizzazione dei beni artistici dell’Alessandrino, Consulta di Torino,in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo, la Fondazione Slala e l’ATL Alexala.Alessandria preziosasi articola in sette sezionicomposte da circa ottanta opere, in cui protagoniste sonole sculture in metallo prezioso, evidenziando il ruolo determinante svolto dalle arti suntuarie, dall’oreficeria alla toreutica, dall’arte degli armorari all’intaglio delle pietre dure. L’obiettivo della mostra è duplice: da un lato delinearel’avvento del manierismo internazionale foriero di un nuovo senso della realtà e della forma, attraversouna selezione dioreficerie e oggetti in metallo, ma anche dipinti su tela e tavola e sculture in legno e marmoche meglio dialogano con le arti preziose; il secondo focus del progetto è quello di mostrare e dimostrarecome l’attuale territorio della provincia di Alessandria fosse luogo di convergenza di forze e culture diverse, che non sfiguravanoal confronto di altre più gloriose città padane, ma anzi rappresentava una felice eccezione, in cuiinfluenzenordiche si misuravano con quelle provenienti da Firenze e Roma.Alessandria e il suo territorio fungevano da cerniera tra Milano e Pavia da un lato e Genova dall’altro, mentre proprioalle porte della città era sorto il convento di Santa Croce a Bosco Marengo, voluto da Papa Pio V,che racchiudevain sé il clima artistico di provenienza tosco-romana. Tra i temi cardine della mostra infatti emerge quello della devozione, rappresentata da un importante nucleo di oggetti di carattere ecclesiastico, molti provenienti dallediocesi di Alessandria, Casale e Tortona, come ad esempio gli splendidi busti di Antonio Gentili realizzatiper Pio V, la stauroteca della Cattedrale di Alessandria, che racchiude un più antico reliquiario bizantino, le strepitose oreficerie tedesche di San Filippo a Casale e San Salvatore Monferrato, il magnifico San Marziano del Duomo di Tortona, opera di un argentiere genovese di primo Seicento; o ancora un inedito stendardo ricamato a Milano alla fine del Cinquecento dal Museo Diocesano di Tortona, restaurato per la mostra col finanziamento della Consulta alessandrina. Non solo,si focalizza sulle correlazionitrapittura, scultura e oreficeria che a fine Cinquecento, anche con l’influssodi maestranze nordiche, tengono a battesimo opere straordinarie comeil Calvario della Maddalenadi Novi Ligure,ma anche sull’arte della guerra e per la guerra, rappresentatada armature e ritratti militari.Inoltre un’intera sezione della mostra è dedicata all’ “isola romano-fiorentina” di Bosco Marengo, che vede la presenza di Giorgio Vasari.L’esposizione però non termina all’interno della sale di Palazzo Monferrato, ma vuole essere itinerante e si estende in alcuni luoghi di cultura della provincia di Alessandria, prima fra tutti la basilica di Santa Croce a Bosco Marengo con il relativo museo, e poi la Confraternita della Maddalena di Novi Ligure, il complesso di Torre Garofolipresso Tortona, la Pinacoteca dei Cappuccini di Voltaggio, la parrocchiale di San Sebastiano Curone, solo per citarne alcuni.La mostra fa parte anchedel programma di “Uffizi diffusi”, un progetto ideato dal direttore del museo Eike Schmidt che vuoleportare alcuneopere della galleria al di fuori del capoluogo toscanoe si avvale dunquedell’importante collaborazione scientifica della Galleria fiorentina e anche dell’Opificio delle Pietre Dure.Alessandria preziosa. Un laboratorio internazionale al tramonto del Cinquecento vuole essere una riflessione etica sul patrimonio artistico alessandrino che proietta la città e il suo territorio in una dimensione sovraregionale, attraverso un progetto inedito e una storia raccontata attraverso le opere d’arte.“L’area alessandrina tra Cinque e Seicento -dice Fulvio Cervini-prova che l’identità culturale si costruisce dinamicamente, e non chiudendo muri. Anche quando la linea culturale è dettata da un organismo in apparenza monolitico come la Chiesa della Controriforma. Sul piano figurativo, questo spazio è un grande laboratorio della modernità, in cui artisti del metallo e dell’intaglio diventano anche più propositivi di pittori e scultori”.“Dopo la fortunata esperienza di cinque anni fa –aggiunge Roberto Livraghi-Palazzo del Monferrato torna a proporsi come sede di una mostra originale, dai contenuti assolutamente inediti, e come luogo di promozione di un territorio capace di riservare grandi sorprese sul piano storico-artistico. Peraltro, riflettere su una funzione storica di cerniera interregionale e di laboratorio ove si mescolano influssi culturali diversi è anche un utile esercizio per progettare le vocazioni di questo territorio per oggi e per domani”.È prevista naturalmente la realizzazione di un catalogo,edito SAGEP, al quale collaborano illustri studiosi e componenti del comitato scientifico della mostra, sia con alcuni contributi di inquadramento generale sul periodo e le correnti artistiche rappresentate, sia con puntuali schede dedicate alle opere esposte in mostra
Mostra promossa da Camera di Commercio di Alessandria-Asti, Regione Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Comune di Alessandria,Consulta per la valorizzazione dei beni artistici dell'Alessandrino, Consulta di Torino, in collaborazione con SoprintendenzaArcheologia Belle ArtiPaesaggio delle province di Alessandria, Asti e Cuneo, Fondazione SLALA e ATL Alexala.della Cattedrale di Alessandria, che racchiude un più antico reliquiario bizantino, le strepitose oreficerie tedesche di San Filippo a Casale e San Salvatore Monferrato, il magnifico San Marziano del Duomo di Tortona, opera di un argentiere genovese di primo Seicento; o ancora un inedito stendardo ricamato a Milano alla fine del Cinquecento dal Museo Diocesano di Tortona, restaurato per la mostra col finanziamento della Consulta alessandrina. Non solo,si focalizza sulle correlazionitrapittura, scultura e oreficeria che a fine Cinquecento, anche con l’influssodi maestranze nordiche, tengono a battesimo opere straordinarie comeil Calvario della Maddalenadi Novi Ligure,ma anche sull’arte della guerra e per la guerra, rappresentatada armature e ritratti militari.Inoltre un’intera sezione della mostra è dedicata all’ “isola romano-fiorentina” di Bosco Marengo, che vede la presenza di Giorgio Vasari.L’esposizione però non termina all’interno della sale di Palazzo Monferrato, ma vuole essere itinerante e si estende in alcuni luoghi di cultura della provincia di Alessandria, prima fra tutti la basilica di Santa Croce a Bosco Marengo con il relativo museo, e poi la Confraternita della Maddalena di Novi Ligure, il complesso di Torre Garofolipresso Tortona, la Pinacoteca dei Cappuccini di Voltaggio, la parrocchiale di San Sebastiano Curone, solo per citarne alcuni.La mostra fa parte anchedel programma di “Uffizi diffusi”, un progetto ideato dal direttore del museo Eike Schmidt che vuoleportare alcuneopere della galleria al di fuori del capoluogo toscanoe si avvale dunquedell’importante collaborazione scientifica della Galleria fiorentina e anche dell’Opificio delle Pietre Dure.Alessandria preziosa. Un laboratorio internazionale al tramonto del Cinquecento vuole essere una riflessione etica sul patrimonio artistico alessandrino che proietta la città e il suo territorio in una dimensione sovraregionale, attraverso un progetto inedito e una storia raccontata attraverso le opere d’arte.“L’area alessandrina tra Cinque e Seicento -dice Fulvio Cervini-prova che l’identità culturale si costruisce dinamicamente, e non chiudendo muri. Anche quando la linea culturale è dettata da un organismo in apparenza monolitico come la Chiesa della Controriforma. Sul piano figurativo, questo spazio è un grande laboratorio della modernità, in cui artisti del metallo e dell’intaglio diventano anche più propositivi di pittori e scultori”.“Dopo la fortunata esperienza di cinque anni fa –aggiunge Roberto Livraghi-Palazzo del Monferrato torna a proporsi come sede di una mostra originale, dai contenuti assolutamente inediti, e come luogo di promozione di un territorio capace di riservare grandi sorprese sul piano storico-artistico. Peraltro, riflettere su una funzione storica di cerniera interregionale e di laboratorio ove si mescolano influssi culturali diversi è anche un utile esercizio per progettare le vocazioni di questo territorio per oggi e per domani”.È prevista naturalmente la realizzazione di un catalogo,edito SAGEP, al quale collaborano illustri studiosi e componenti del comitato scientifico della mostra, sia con alcuni contributi di inquadramento generale sul periodo e le correnti artistiche rappresentate, sia con puntuali schede dedicate alle opere esposte in mostra. _________________________
_ALESSANDRIA PREZIOSA Un laboratorio internazionale al tramonto del Cinquecentoa cura di Fulvio Cervini
21 marzo –6ottobre2024 Palazzo del MonferratoVia San Lorenzo 21, Alessandria
Info e prenotazioni; visite guidate e laborator
iwww.palazzomonferrato.it info@palazzomonferrato.it
Giorni e orari d’aperturaSabato e domenica10-13 e 16-19Martedì, mercoledì e giovedìsu prenotazioneCosti del bigliettoIntero 8 euroRidotto 5 euroGratuito per le scuoleIngresso gratuito la prima domenica del mese
CatalogoIl catalogo della mostra Alessandria Preziosa, edito SAGEP, è in vendita presso la mostra al costo di 30 euro.
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