FERRARA "La Primavera" di Galileo Chini, capolavoro ispirato a Klimt, arriva ad amostra "Arrigo Minerbi: il “vero ideale”
Ferrara

Attualmente esposta al Mart di Rovereto per la mostra Klimt e l’arte italiana, la monumentale opera La vita e l’animazione dei prati, dal ciclo La Primavera (1914) sarà visitabile dal 30 agosto al Castello Estense, nelle sale della rassegna dedicata allo scultore ferrarese
Dal 30 agosto la mostra Arrigo Minerbi: il “vero ideale” tra liberty e classicismo al Castello Estense di Ferrara si arricchisce di una nuova opera: La Primavera di Galileo Chini. La prima retrospettiva dedicata allo scultore ferrarese, il prediletto da Gabriele d’Annunzio, è l’occasione per un inedito approfondimento sul suo apporto alla poetica secessionista e al classicismo. La mostra ricostruisce i suoi contatti con altri importanti autori del tempo, tra i quali ha un ruolo di spicco Galileo Chini. Il celebre e poliedrico interprete contribuì a diffondere anche in Italia il culto della raffinata pittura neobizantina di Gustav Klimt.
Proprio per testimoniare il legame tra Chini e Minerbi, l’esposizione al Castello si arricchirà di un capolavoro dell’artista fiorentino: un prezioso pannello – alto 4 metri e largo 2 – del ciclo della Primavera (1914) proveniente dalla mostra Klimt e l’arte italiana allestita al Mart di Rovereto (16 marzo - 27 agosto 2023).
«Il pubblico potrà ammirare quest’opera monumentale, di straordinaria valenza decorativa e raffinatezza tecnica, che è un inno alla perenne rinascita della bellezza attraverso il potere creativo dell’arte», spiega Chiara Vorrasi, curatrice della mostra su Minerbi, nata da un’idea di Vittorio Sgarbi e organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara.
Galileo Chini dipinse il pannello La vita e l’animazione dei prati nel 1914 nell’ambito di un ciclo decorativo destinato al padiglione centrale della XI Biennale di Venezia. Il seducente motivo della cascata di serti vegetali che si riversa su flessuosi nudi, come un elisir di eterna giovinezza, è una delle più immersive riletture del secessionismo di Klimt. A sua volta Minerbi offre una soluzione affine nel marmo Lampada nuziale, con la pioggia di serti floreali sui gracili nudi infantili che compone una sofisticata allegoria dell’inesausta fecondità e bellezza della natura. L’accostamento del marmo di Minerbi alla Primavera di Chini è anche lo spunto per raccontare l’intenso rapporto tra i due artisti.
«Le ricerche condotte in occasione della mostra – specifica Chiara Vorrasi – hanno appurato che Chini possedeva un calco in gesso di un celebre marmo di Minerbi, Mattino di primavera (1919), che decise di lasciare alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti. Questo pegno di stima tra artisti risaliva probabilmente alla fine degli anni dieci del Novecento, ma i due dovevano conoscersi da tempo». Probabilmente, secondo la curatrice, Minerbi aveva conosciuto Chini già all’inizio del secolo, quando si trasferisce dalla natia Ferrara a Firenze (1902) per studiare all’Accademia e lavorare come decoratore e ceramista: «Quasi certamente – aggiunge Vorrasi – Minerbi collabora con la manifattura di ceramiche diretta da Chini e presieduta dal conte ferrarese Vincenzo Giustiniani che il giovane scultore ben conosceva. A Ferrara si conservano testimonianze del loro lavoro in due edifici affiancati su Corso Cavour, Villa Melchiorri, capolavoro del liberty ferrarese decorato da Minerbi nel 1905, e Villa Amalia, che nel 1904 era stata ornata delle ceramiche chiniane». Inoltre, conclude la curatrice, la produzione minerbiana del decennio successivo evidenzia continue tangenze con i fregi decorativi di Chini, come ben testimonia la citata Lampada nuziale. E ancora nel Pianto del fiore, altra opera in mostra a Ferrara realizzata nel 1922 dopo il trasferimento a Milano, si apprezzano analogie con i flessuosi nudi della Primavera di Chini.
La mostra Arrigo Minerbi: il “vero ideale” tra liberty e classicismo è visitabile fino al 26 dicembre 2023. Grazie ai prestiti concessi da importanti musei e collezioni private, la rassegna racchiude circa 80 opere pittoriche e scultoree, ripercorrendo l’intero arco dell’originale produzione di Minerbi, artista ben radicato nel dibattito artistico che ha accompagnato il passaggio dal modernismo con declinazioni simboliste di inizio secolo al ritorno alla tradizione maturato dopo la prima guerra mondiale, fino al classicismo monumentale dominante negli anni Trenta. Arricchiscono il percorso espositivo le opere di Gaetano Previati, Leonardo Bistolfi, Adolfo Wildt, Galileo Chini, Ercole Drei, Felice Casorati, Ubaldo Oppi, Mario Sironi, Antonio Maraini e Achille Funi.
Didascalie opere
Galileo Chini
La vita e l’animazione dei prati (dal ciclo La Primavera), 1914
tecnica mista su tela, cm 400 x 200
collezione privata
Arrigo Minerbi
Lampada nuziale, 1919
marmo con lumeggiature in oro, cm 60 x 27 x 27
collezione Giampiero Maria Bodino

GALILEO CHINI nasce a Firenze nel 1873 e, rimasto orfano di padre a 8 anni, si forma lavorando come apprendista nella bottega di decorazione dello zio paterno Dario, con cui prende parte ai restauri in Santa Trinita. A partire dal 1890 frequenta saltuariamente l’Accademia di Firenze e stringe amicizia con Plinio Nomellini, Libero Andreotti, Telemaco Signorini. Alla morte dello zio, nel 1897, rileva la sua bottega. Nel 1899 fonda la manifattura “Arte della ceramica” che ottiene un largo successo per l’introduzione di elementi iconografici di matrice modernista. Parallelamente coltiva la pittura, sviluppando una vena simbolista in sintonia con Nomellini e con l’opera di maestri divisionisti come Segantini e Previati, come testimoniano le opere presentate alle Biennali di Venezia (1903, 1905, 1907) e a esposizioni internazionali. La sua fama è legata soprattutto all’attività di decorazione, nell’ambito della quale spiccano gli interventi per la Biennale veneziana (1907 Sala del Sogno, 1909 Sala della cupola, 1914 Padiglione centrale). Nel 1911 viene chiamato in Siam da Re Rama V per decorare il nuovo palazzo del Trono di Bangkok, dove realizza la sua impresa più ambiziosa. Al rientro in Italia continua un’attività creativa incessante nella quale si intensificano i rimandi all’arte estremo orientale ed è invitato alle principali esposizioni. Strenuo sostenitore dell’unione tra arti e artigianato e del loro ruolo nella riqualificazione del territorio, è membro della Commissione per il ripristino degli edifici della Passeggiata di Viareggio e realizza l’apparato decorativo delle Terme Berzieri a Salsomaggiore. In qualità di docente di decorazione all’Accademia di Firenze ha tra i suoi allievi Ottone Rosai, Primo Conti e Marino Marini. Nell’ultima parte della sua carriera si dedica alla pittura da cavalletto, abbandonando il decorativismo di matrice secessionista e simbolista per sviluppare una produzione di ispirazione lirica e di ascendenza naturalista-macchiaiola. La morte lo coglie nel 1956, nella casa fiorentina di via del Ghirlandaio.
LE BONTA’ DI PARMA A CASA TUA vendita online
CASEIFICIO LA MADONNINA Specialità parmigiano reggiano e salumi
VIA SCIPIONE PONTE, 19 Salsomaggiore Terme - 43039 0524/570905
VISITE E DEGUSTAZIONI IN LOCO
OINOE VINI Soc. Agricola Srl (produzione, visite in cantina e vendita )
Strada dei Ronconi 23 43029 Traversetolo - PR tel 0521842680
FONTANA ERMES S. p. A. “Prosciutti e salumi con i fiocchi “
Via S. Vitale, 12 43038 Sala Baganza (PR)
Tel. +39 0521 335811 Fax +39 0521 833816 Email: info@ermesfontana.it
SOCIETA' AGRICOLA BIOLOGICA SAN PAOLO specialità salumi di suino nero allevati allo stato brado
Strada per Sant'Andrea 82 Loc. Santa Lucia 43014 Medesano tel. 0525 59150 333 3967895 342-1633861
e-mail: info@agricolasanpaolo.it
Strada Argine, 43 Soragna 43019
Tel.+39 0524 90137 E.mail info@birrificiodelducato.it
VENDITA ONLINE E NELLO SPACCIO
VISITE GUIDATE
ENOTECA OMBRE ROSSE spedizioni express di bottiglie di vino
B.go G. Tommasini, 18 – 43121 PARMA Tel. 0521.289575