Festival della Lentezza 2019: Piero Martin dialoga con Vinicio Capossela.
Colorno
Ammirare la scia: cosmologia della lumaca e altre lentezze
Sabato 15 giugno (ingresso libero fino ad esaurimento posti), ore 20.00, secondo cortile della Reggia. Piero Martin dialoga con Vinicio Capossela.
La civiltà preindustriale è stata sempre caratterizzata dalla lentezza.
Per millenni il lavoro, in special modo quello contadino, ha seguito il ciclo immutabile della natura e la capacità di attesa è stata sinonimo di saggezza, occasione per irrobustire l’anima e dare forma al pensiero. L’avvento dell’industria ha rovesciato questo equilibrio ancestrale e il ciclo della produzione ha soppiantato il ritmo della terra e delle stagioni imponendo la dittatura dell’utile e del profitto. Il riposo, il silenzio e i momenti di festa sono identificati dalla società contemporanea come perdite di tempo, così come il lento e paziente cammino dell’apprendimento e della scoperta, dell’allievo e pure del maestro. Fatto di progressi e ritorni, di libri finiti e poi ripresi, di errori e soluzioni, di dubbi più che di certezze. Cammino che troppi oggi vorrebbero sostituire con pericolose scorciatoie in nome di un generico e salvifico “buon senso” diffuso e comune, antagonista e alternativo alla fatica dello studio e dell’esperienza.
La rivoluzione digitale ha ulteriormente accelerato i ritmi in un continuo inseguimento dell’adesso. In questo scenario umano caratterizzato dalla fretta Vinicio Capossela sceglie la lumaca come simbolo di resistenza. “La lumaca” è il brano conclusivo del nuovo album di Capossela, Ballate per uomini e bestie: un incoraggiamento a rallentare il passo e a riscoprire un tempo nel quale cercare profondità senza per questo temere di non lasciare la propria “scia” nel mondo.
Guardiamo alla lumaca e al suo tempo. Per percorrere con lei una “strada lenta e dritta (che) è nuda prima ma scintilla dopo”.
Secondo cortile della Reggia