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"Il sorpasso. Quando l’Italia si mise a correre, 1946-1961”, mostra fotografica a Palazzo del Governatore

Parma - Parma - Palazzo del Governatore
"Il sorpasso. Quando l’Italia si mise a correre, 1946-1961”, mostra fotografica a Palazzo del Governatore

A Palazzo del Governatore il ritratto collettivo degli italiani e dell’Italia della rinascita in una grande mostra fotografica, dal 16 marzo al 5 maggio: 160 scatti, videoinstallazioni e documentari. Per vedere da dove veniamo e dove ancora possiamo andare.

 

Parma, 18 febbraio 2019. Dalla dura ricostruzione del paese dopo la devastazione della seconda guerra mondiale al clamoroso boom economico degli anni ’60. È questo il periodo storico narrato nella grande mostra fotografica “Il sorpasso. Quando l’Italia si mise a correre, 1946-1961”, ospitata a Parma al Palazzo del Governatore dal 16 marzo al 5 maggio 2019.

 

1946-1961: 15 anni in cui un paese distrutto e stremato riuscì a superare i traumi della guerra dando vita a un tumultuoso sviluppo economico, sociale, di immaginario, ammirato nel mondo intero. Un momento irripetibile, entusiasmante e contraddittorio, una storia tanto intensa da essere ancora un retaggio rilevante del nostro presente.

La mostra, organizzata dall’Istituto Luce-Cinecittà e promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Parma in collaborazione con lo CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, è curata da Enrico Menduni e Gabriele D’Autilia.

 

Enrico Menduni e Gabriele D’Autilia, curatori della mostra hanno spiegato la genesi della mostra, sottolineando: “l'esposizione si occupa di un periodo che propone due letture: quella di un Paese pieno di ferite da curare e quella della sua ripresa economica e lo fa attraverso tanti scatti “anonimi” affiancati ad alcuni di grandi maestri italiani e internazionali. Il messaggio complessivo della mostra per gli spettatori e in particolare per le giovani generazioni vuole essere quello di una Italia che, attraverso le energie e la volontà dei suoi abitanti, è riuscita a rinascere e rimettersi in piedi, un ottimo esempio da cui prendere spunto anche nell'attualità”.

 

Il sorpasso, richiamo al film-icona di un’epoca, sintesi memorabile del viaggio dell’Italia del tempo, è il racconto straordinario per immagini di un paese nel momento in cui entra per sempre nella modernità. Vita politica e vita privata, le lotte del lavoro e le rivoluzioni del costume, la costruzione delle autostrade e quella dell’immaginario di cinema e TV, il cambiamento del paesaggio, delle forme, del volto di un paese come non era accaduto per secoli. È l’idea dell’Italia che accelera e guadagna posizioni – anche con tratti di aggressività, di volgarità e di vanagloria – che sorpassa i propri tratti arcaici e arretrati, andando avanti nonostante enormi problemi che spesso lascia irrisolti, o che sono generati dalle stesse forme di uno sviluppo veloce, e vorace.

 

Le immagini dell’epoca, provenienti da straordinari archivi, rappresentano un ritratto collettivo dell’Italia con le sue speranze, le sue conquiste, i suoi progressi senza nascondere i molti problemi irrisolti, le ingiustizie, le disuguaglianze. Molte di queste foto sono scattate dai “lavoratori dell’immaginedell’epoca dei settimanali illustrati: oscuri fotografi di agenzia, ma capaci di rappresentare in modo vivace, acuto e preciso le molteplici realtà del paese.

 

Artisti spesso anonimi, artefici di un’arte dello sguardo che la mostra invita a osservare come a una vera scoperta. E che il percorso espositivo mette accanto e a confronto con firme note e acclamate della fotografia contemporanea, autori italiani e stranieri in un’epoca in cui l’Italia è scoperta e attivamente visitata dai grandi fotografi internazionali, anche per l’influsso del grande cinema neorealista e di quel fenomeno irresistibile che divennero gli Studi di Cinecittà, la Hollywood sul Tevere.

 

Troveremo così scatti di nomi del calibro di Gianni Berengo Gardin, Fulvio Roiter, Cecilia Mangini, Federico Patellani, Caio Mario Garrubba, Pepi Merisio, Wanda Wultz, Tazio Secchiaroli, Ferruccio Leiss, Romano Cagnoni, Walter Mori, Bruno Munari, Italo Insolera, Italo Zannier, e tra gli stranieri i grandi Willian Klein, Alfred Eisenstaedt, Gordon Parks.

 

Un ricco percorso espositivo che attraversa la recente storia italiana, partendo dalla fine della Seconda guerra mondiale. Nel 1945, l’Italia è un paese da ricostruire sia materialmente sia nella propria identità, alle prese con enormi problemi strutturali e politici: carenza di alloggi, cibo, medicinali, materie prime, infrastrutture e industrie, e nell’attesa incerta e delicatissima di nuove scelte politiche, a cominciare da quella tra monarchia e repubblica e per la creazione di un nuovo stato democratico.

 

Un paese lacerato da ferite fisiche e morali, da grandi tensioni e contrasti, nella politica e nelle piazze; ma in cui la voglia di rinascere, il desiderio di superare lutti e lacrime, recuperando sul piano culturale e civile tutto il tempo perso con le chiusure del ventennio fascista, fanno sì che le diversità e gli attriti non siano un blocco, ma un inedito motivo di slancio, una fonte di energia e di confronto, verso un’ambizione a migliorare le proprie condizioni, a mettersi alla prova, a essere di nuovo protagonisti della propria storia.

 

La mostra è suddivisa in dieci sezioni tematiche che sviluppano un affascinante “doppio sguardo”, affiancando alla visione ottimistica della ricostruzione del paese avviato verso il boom economico, lo sguardo spesso critico dei fotografi indipendenti, che di quell’esplosione osservano contraddizioni, finzioni, perdite. Molte immagini di questi ultimi, documentate adeguatamente nei fondi dell’inestimabile Archivio storico dell’Istituto Luce e nell’archivio Publifoto conservato – con altri importanti fondi – presso il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma, sono pubblicate nei rotocalchi dell’epoca, principale specchio, insieme al cinema, della nuova Italia del dopoguerra.

 

Un doppio binario che mostra la capacità di rinascere nonostante le divisioni politiche, le scissioni tra democristiani e comunisti, tra sindacato e industriali, addirittura tra tifoserie, tra cantanti melodici e urlatori, ma con una tensione unitaria a ricostruire animi e case, monumenti, officine. Un paese che freme per il ritorno di Trieste italiana o la tragedia dei nostri immigrati a Marcinelle, che teme i tumulti per l’attentato a Togliatti, e conosce le rivendicazioni dei lavoratori in piazza.

 

L’Italia soffre per le profonde differenze sociali ed economiche fra sud e nord, tra città e campagna, che provocano vaste emigrazioni in cerca di lavoro in Europa o verso le due Americhe. Un paese che cambia volto, iniziando anche a mostrare i limiti e i pericoli di una crescita sfrenata senza nessuna attenzione al paesaggio, alla conservazione del passato architettonico e urbanistico, all’aumento incontrollato del traffico automobilistico privato. Un anticipo del volto congestionato delle città di oggi.

 

Senza dimenticare la politica, l’obiettivo delle foto in mostra è puntato sulla vita quotidiana delle persone comuni: il loro stile di vita, la mentalità e i comportamenti che esprimono perfettamente la nuova Italia.

 

Esemplare la sezione che racconta ‘l’amore’ nelle declinazioni dei nuovi rapporti uomo-donna, in un immaginario cinematografico che promuove le maggiorate e la politica che abolisce le ‘case chiuse’, dove si affaccia di prepotenza ‘La dolce vita’, le star di Hollywood fuggono (o cercano) gli scoop dei paparazzi, e il puritanesimo della televisione inizia a cadere sotto i colpi delle gemelle Kessler.

 

Un paese che scopre alla fine degli anni ’50 le forme di un benessere conquistato, controverso, alla portata ideale di tutti. Tra analfabetismo e un’irripetibile classe intellettuale, i segni del benessere personale identificati nell’automobile e nel frigorifero insieme alla deriva rappresentata dall’esplosione edilizia, l’Italia guadagna posizioni su posizioni nel contesto mondiale, arrivando nel 1957 ad avere con Roma la sede di fondazione della Comunità europea. Da nazione sconfitta e devastata, quindi, a una potenza industriale in grado di esportare davvero in tutto il mondo tecnologie, spettacolo, bellezza, moda, cinema, innovazione e invenzione. Una storia che si chiude idealmente con le Olimpiadi di Roma e il completamento della rete televisiva, ambedue nel 1960, la mostra torinese Italia ’61 e l’Autostrada del Sole, ultimata nel 1964. Un racconto che lascia spazio alle emozioni, compresa la tenerezza e la nostalgia. Una riflessione per immagini sull’Italia di ieri e indirettamente su quella di oggi; un invito a ripensare il valore del lavoro, dell’iniziativa e della cultura insieme alla capacità di condividere un progetto di Italia. Non la prevedibile storia dell’Italia di quegli anni, piuttosto un ritratto collettivo degli italiani, delle loro speranze e del loro impegno, delle loro debolezze e dei loro sogni. Che sono spesso, a evidenza delle foto in mostra, spesso e ancora i nostri sogni presenti.

 

Il sorpasso, oltre ai 160 scatti fotografici offre nel percorso delle spettacolari video -installazioni realizzate con filmati dell’Archivio storico Luce, un pendant visivo necessario e di impatto per il racconto di un periodo largamente dominato dal cinema e dalla comunicazione audiovisiva.

 

E a corredo prezioso del percorso si affianca per il visitatore un catalogo, pubblicato da Silvana Editoriale e da Istituto Luce Cinecittà, con foto e un apparato testuale storico-critico dei curatori della mostra, Enrico Menduni e Gabriele D’Autilia, che si pone come un approfondimento affascinante a questa storia unica dell’immaginario degli italiani.

 

INFORMAZIONI

Apertura al pubblico: Martedì e mercoledì dalle 15 alle 19; da giovedì a domenica e festivi dalle 10 alle 19

Organizzazione: Istituto Luce-Cinecitta’

Ente promotore: Assessorato alla Cultura del Comune di Parma

A cura di: Enrico Menduni e Gabriele D’Autilia

Catalogo: Silvana Editoriale – Istituto Luce-Cinecitta’

Biglietti: Intero € 7,00;  biglietto ridotto € 5,00; biglietto scuola € 4,00; biglietto gratuito fino ai 10 anni

Info e biglietteria: IAT-R Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica (Piazza Garibaldi, 1) Tel. 0521218889 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00) www.turismo.comune.parma.it e www.vivaticket.it

 

PER LA VOSTRA SOSTA

Ristorante Corale Verdi Vicolo Asdente, 9 a  Parma, e potete  venirci a trovare  anche passando dal Parco Ducale Info e prenotazioni 0521/237912

     Trattoria Ronzoni- Via Bruno Longhi, 3 - 43121 Parma Tel. 0521-230146

Ristorante La Forchetta Borgo S.Biagio 6/D – 43121 Parma (mappa) Tel.0521-208812

Ristorante Angiol D'Or a Parma in Piazza Duomo Vicolo Scutellari, 1  Tel. 0521 282632

RISTORANTE OMBRE ROSSE B.go G. Tommasini, 18 – 43121 PARMA Tel.      0521.289575

Ristorante Il Trovatore via Affò n.2 Parma Tel. 0521.236905  (chuso la domenica)

Le Bistro Piazza Garibaldi, Parma tel. 0521 200188

Bar Ristorante-Pizzeria "Al Petitot" Via Torelli, 1/A (davanti allo stadio Tardini) Tel. 0521-235594/22138

Bastian Contrario Str. Inzani 34/A (lat. via D'Azeglio) Parma tel. 3478113440

Caffetteria La Pulcinella P.zza Picelli 13 tel 0521-711708

HighlanderPub Beershop Di Parma via La Spezia 51/a Parma info: 0521 253921

Trattoria Antichi Sapori Str. Montanara, 318 43124 Gaione - Parma  Tel. 0521 64 81 65

Rangon  Trattoria tipica parmigiana ed enoteca

Borgo delle Colonne, 26 tel. 0521- 231019

Trattoria Scarica Via Martinella, 192 - Alberi (PR) - Tel. 339-7439326   info@trattoriascarica.it CHIUSO IL MERCOLEDI’ E GIOVEDÌ 

Trattoria da Romeo

Via Traversetolo 185/a Botteghino di Porporano Parma tel 0521-641167

PIZZA FANTASY  SERVIZIO GRATUITO A DOMICILIO  in Via Spezia, 57 Parma TEL 0521. 257373 

Jamaica pub parma Via Reggio 41/a 43126 Parma0521781357  pizza e hamburger fino a tardi

 

 

Parma - Palazzo del Governatore
Pubblicato il 18/02/2019

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