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Italo Zuffi Fronte e retro in mostra a Bologna

Bologna
Italo Zuffi Fronte e retro in mostra a Bologna

Italo Zuffi 
Fronte e retro

A cura di Lorenzo Balbi e Davide Ferri 
Mostra promossa da ART CITY Bologna 2022 

Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna 
20 gennaio – 1 maggio 2022 

Banca di Bologna | Palazzo De’ Toschi 
20 gennaio – 6 febbraio 2022 

 

Fronte e retro 

è il titolo della mostra personale di 

Italo Zuffi

 (Imola, 1969) che si articola in due spazi, il 

MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna

 e

 Palazzo De’ Toschi , sede delle iniziative dedicate all’arte contemporanea di  Banca di Bologna

. Il progetto, che aprirà al pubblico il 20 gennaio prossimo come main project del programma di ART CITY Bologna 2022, permette di presentare per la prima volta in modo esteso il lavoro di uno degli artisti italiani più importanti tra quelli nati alla fine degli anni Sessanta. 

Per il MAMbo la mostra prosegue il lavoro di indagine sull’arte italiana che il museo porta avanti da anni, a conferma della linea di ricerca che discende storicamente dalla GAM, presentando un artista legato al territorio in cui sorge il museo stesso; mentre per Banca di Bologna, nella Sala Convegni di Palazzo De’ Toschi, si tratta della prima personale dedicata a un artista italiano. 

Fronte e retro 

è idealmente divisa in due momenti, in grado di richiamarsi e rilanciarsi reciprocamente: da una parte, al MAMbo, un percorso che permette di rileggere il lavoro dell’artista prendendo in considerazione uno spettro di opere che va dagli esordi, alla metà degli anni Novanta, fino al 2020. Dall’altra, a Palazzo De’ Toschi, una serie di nuove produzioni, di lavori realizzati per l’occasione e in reazione alle caratteristiche dello spazio, tocca alcuni degli aspetti nodali della sua ricerca recente. 

La mostra, nel suo insieme, ruota attorno ad alcuni 

nuclei tematici

 che da sempre sostengono il lavoro di Zuffi e si traducono in contrasti e opposizioni che possono agire sul corpo (talvolta quello dell’artista stesso) come sulla forma scultorea: tra le idee di 

costruzione 

e al contempo di 

distruzione/caduta

di lavoro e, insieme, di dispersione  di  energia ; di  mollezza e di  rigidità ; di  fragilità e di 

competizione  (soprattutto rispetto al sistema dell’arte). 

I lavori presentati al  MAMbo  – opere di scultura, fotografia, video e performance, linguaggi attorno a cui si è sviluppata nel tempo la poetica di Zuffi – ricostruiscono il percorso dell’artista attraverso accostamenti inediti e senza necessariamente seguire una progressione cronologica. 

Le opere esposte, oltre cinquanta, sono le più note ed emblematiche dell’artista ma anche alcune di quelle meno viste e generano nuove ipotesi di dialogo tra loro. Tra queste, ad esempio, due video degli inizi: 

The Reminder , l’immagine di un corpo che si tende e irrigidisce fino al limite delle sue possibilità, e 

Perimetro, all’interno del quale un corpo cerca di stabilire la sua relazione con lo spazio generando un senso di attesa e perpetua irrisoluzione. 

La Sala delle Ciminiere, invece, fa emergere alcuni degli aspetti più importanti della pratica scultorea dell’artista, attraverso una selezione di 

Scomposizioni e di  Osservatori 

trasportabili, realizzati a cavallo tra anni Novanta e Duemila attorno all’idea di architettura, in diretto dialogo con gli spazi recuperati su progetto di Aldo Rossi, fino a una serie di cavalletti, oggetto emblematico della sua pratica, richiamo a un’idea di lavoro e di scultura che può mostrarsi nel suo svolgersi, senza necessariamente trovare una forma definitiva e 

The Mystery Boy , una serie di immagini in cui  si vede un ragazzo, disteso sul pavimento, che sembra investire tutta l’energia e la concentrazione di cui è capace attorno a un’azione apparentemente inutile. 

Un’attenzione particolare è dedicata ai lavori che l’artista riunisce sotto il tema della competizione: Italo Zuffi esplora “dall’interno” i meccanismi del potere – soprattutto del sistema dell’arte contemporanea – così come si riflettono sia nelle istituzioni che li rappresentano e li sostengono, sia nella società in generale e li sovverte, li ridicolizza, li interpreta con azioni, performance e happening capaci di coinvolgere il pubblico e diventare opere/tracce in mostra. 

All’interno del percorso, inoltre, alcuni elementi (non del tutto configurabili come sculture) si completeranno attraverso le performance: si tratta, più che di oggetti di scena, di oggetti in attesa, o attorno ai quali si è già consumata l’energia di un’azione. Le performance attiveranno lo spazio in più punti e si svilupperanno a comporre un calendario che toccherà giornate diverse durante tutta la durata della mostra. 

La mostra a 

Palazzo De’ Toschi

 si concentra soprattutto sulla pratica scultorea, configurata come fedele riproduzione di una forma, e messa in discussione della stessa attraverso intrusioni e frammentazioni. Questa parte del progetto, inoltre, evidenzia uno degli aspetti fondamentali della ricerca di Zuffi degli ultimi anni: quello dell’indagine attorno alla parola, usata sia in forma poetica (si intitola 

Poesie Doppie

 una raccolta di brevi testi poetici dell’artista, scritti tra il 2013 e 2014) sia come elemento da cui si genera la forma scultorea. 

L’allestimento, che ogni anno reinterpreta in maniera completamente nuova lo spazio della Sala Convegni di Palazzo De’ Toschi, ha uno dei suoi baricentri nel dialogo tra due opere commissionate per l’occasione: 

Civilizzando, un lavoro che si sviluppa a partire dalla parola, usata qui come strumento di descrizione di azioni semplici e quotidiane, accostate a generare processi di azione, reazione e sintesi; e una nuova versione de 

Gli ignari , uno dei lavori più importanti degli ultimi anni: una serie di nature morte in ceramica accompagnate dal suono di un fischio – in questo caso ricollocato in un inedita partitura. Ciascuna delle due opere è installata sulle pareti di una struttura triangolare, con una forte presenza scultorea all’interno dello spazio: i due poli, veri e propri dispositivi fruibili su ogni lato, sono dotati di un’illuminazione autonoma e permettono al visitatore di creare un proprio percorso nell’oscurità della sala. 

Nella stessa Sala Convegni verrà anche presentato un terzo lavoro installativo, una riflessione sulla scultura a partire da una combinazione di elementi replicati – un frutto e un carrello su cui è posato – che recano su di sé le tracce di una alterazione che sembra tradurre l’idea di un contrasto e di un desiderio di ridefinire la forma attraverso un intervento reiterato. 

Infine, anche questa sede sarà animata da interventi performativi – in parte strettamente legati alle opere scultoree – a sottolineare ancora una volta l’importanza di questo mezzo espressivo nell’opera di Italo Zuffi. 

Biografia Italo Zuffi

 

Nasce a Imola nel 1969. Vive a Milano. 

Artista visivo, lavora con performance, scultura e scrittura. 

Studia all’Accademia di Belle Arti di Bologna e al Central Saint Martins College of Art & Design di Londra. Nel 2001 gli viene assegnata la Wheatley Bequest Fellowship in Fine Art (Sculpture) all’Institute of Art & Design, School of Art di Birmingham (UK). 

Insegna all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, e alla Libera Università di Bolzano, Facoltà di Design & Arti. Dal 2011 al 2019 è stato Visiting Lecturer in Performance alla Royal Academy of Art di L’Aja (NL). 

Nel 2013 fonda con Margherita Morgantin il collettivo Pawel und Pavel. 

 

 

Mostra:

 

Italo Zuffi. Fronte e retro

 

A cura di:

 

Lorenzo Balbi e Davide Ferri 

Promossa da:

 

Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna 

Banca di Bologna 

ART CITY Bologna 2022 

Sedi:

 

MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, via Don Minzoni 14 | Bologna 

Sala Convegni Banca di Bologna – Palazzo De’ Toschi, piazza Minghetti 4/D | Bologna 

Periodo di apertura:

 

MAMbo, 20 gennaio – 1 maggio 2022 

Palazzo De’ Toschi | Banca di Bologna, 20 gennaio – 6 febbraio 2022 

Informazioni generali:

 

MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna

 

via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna 

Tel. +39 051 6496611 

www.mambo-bologna.org 

Facebook: MAMboMuseoArteModernaBologna 

Instagram: @mambobologna 

Twitter: @MAMboBologna 

YouTube: MAMbo channel 

Palazzo De’ Toschi | Banca di Bologna 

piazza Minghetti 4/D | 40124 Bologna 

Tel. +39 051 6571431 

contemporary.bancadibologna.it

 

Orari di apertura al MAMbo:

 

martedì, mercoledì, giovedì h 15-20 

venerdì h 15-21 

sabato, domenica e festivi h 10-21 

chiuso: lunedì non festivi 

Orari speciali ART CITY Bologna: 

giovedì 20 gennaio 2022 h 10-20 

venerdì 21 gennaio 2022 h 10-20 

sabato 22 gennaio 2022 h 10-23 

domenica 23 gennaio 2022 h 10-20 

Orari di apertura a Palazzo De’ Toschi |Banca di Bologna:

 

venerdì h 15-19 

sabato e domenica h 10.30-18.30 

Orari speciali ART CITY Bologna: 

giovedì 20 gennaio 2022 h 10-20 

venerdì 21 gennaio 2022 h 10-20 

sabato 22 gennaio 2022 h 10-23 

domenica 23 gennaio 2022 h 10-20 

Ingresso al MAMbo: 

Intero 6 euro, ridotto 4 euro 

Nei giorni di ART CITY Bologna (20, 21, 22, 23 gennaio 2021) ingresso gratuito 

Ingresso a Palazzo De’ Toschi | Banca di Bologna:

 

Gratuito, senza prenotazione 

Sicurezza:

 

Green Pass e dispositivi di protezione individuale obbligatori. 

L’accesso sarà consentito nel rispetto delle capienze previste e delle norme anti Covid-19 

foto: Italo Zuffi, Ho difeso il tuo onore, 2010, performance, Courtesy l'artista

Bologna
Pubblicato il 08/01/2022

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