LE RANE di Aristofane al TEATRO DUE
Parma - Teatro Due

LE RANE
di Aristofane
ripreso e interpretato da
Roberto Abbati, Cristina Cattellani, Laura Cleri,
Davide Gagliardini, Luca Nucera, Massimiliano Sbarsi
regia di
Roberto Abbati, Paolo Bocelli, Cristina Cattellani,
Laura Cleri, Gigi Dall’Aglio, Luca Nucera,
Tania Rocchetta, Marcello Vazzoler
musiche Alessandro Nidi
scene Alberto Favretto
costumi Marzia Paparini
luci Luca Bronzo
produzione Fondazione Teatro Due
Nessuno sia mai privato dei diritti civili.
Accogliamo tutti senza alimentare paure.
Consideriamo con pari dignità chi, straniero, combatte le nostre battaglie.
Evitiamo, in tempo di crisi, di chiuderci con arroganza.
Si presti ascolto ai cittadini per la loro intelligenza e per i loro meriti.
Liberiamoci di quei cittadini di basso valore
che un tempo non avremmo preso neanche per far ridere gli stolti.
Affidiamoci a persone solide così, se sbaglieremo,
potremo almeno dire di esserci impiccati ad una buona quercia.
Siamo scesi quaggiù a trovare un poeta,
perché la nostra città possa salvarsi e mantenere il suo Teatro.
Teatro Due, Parma
11 gennaio 2025, ore 20.30
12 gennaio 2025, ore 16.00
Riprende l’attività di Fondazione Teatro Due con un grande classico della commedia greca: l’11
gennaio alle ore 20.30 e il 12 gennaio alle ore 16.00 tornano in scena Le Rane di
Aristofane. Lo spettacolo ha debuttato nell’ottobre del 2012 ideato e diretto da Roberto
Abbati, Paolo Bocelli, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Gigi Dall’Aglio, Luca Nucera, Tania
Rocchetta e Marcello Vazzoler; tassello importante del repertorio di Fondazione Teatro Due, Le
Rane ora torna in scena ripreso e interpretato da Roberto Abbati, Cristina Cattellani,
Laura Cleri, Davide Gagliardini, Luca Nucera, Massimiliano Sbarsi.
In scena gli attori affrontano la cruciale questione del ruolo politico della cultura, dell’arte, della
poesia e del teatro nella società civile. E lo fanno con comicità e leggerezza, al ritmo di un
sirtaki composto da Alessandro Nidi, lanciando frasi in un megafono, inscenando un duello
poetico e affidando al voto del pubblico il responso.
Come si può salvare una città che non sa distinguere il bene dal male? si chiede Aristofane. La
risposta non è semplice ma l’umorismo e l’ironia di questo antico ed attualissimo testo
conducono il pubblico in un viaggio agli inferi surreale e sgangherato, alla ricerca delle verità,
per la salvezza della polis che Aristofane crede attuabile attraverso il teatro.
Le Rane parla di noi, di una società in decadimento. Atene nel 405 a. C. è una città in mano
alla corruzione: lentamente si sgretola quella che per secoli era stata considerata la radice
della modernità e un prezioso caso di raffinatezza culturale. Aristofane dunque ingaggia
Dioniso, Dio del teatro e della doppiezza e lo manda nell'Ade alla ricerca degli antichi poeti-
tragediografi che, resuscitando, possano restituire alla città i valori perduti.
L’Ensemble di attori di Teatro Due attiva questo classico della commedia greca, proponendolo a
noi, figli di un pragmatismo miope e orfani di miti, in gran parte logori.
Il testo di Aristofane esprime la necessità di riportare la poesia nella polis, per risollevarla
culturalmente – scrisse Gigi Dall’Aglio in occasione del debutto. Oggi, tanto quanto allora,
sentiamo lo stesso bisogno: non si può escludere un confronto tra l'antica Grecia e la
contemporaneità.
L’obiettivo dello spettacolo – aggiunge oggi Roberto Abbati – è “scendere giù fino agli Inferi a
cercare un poeta, perché la nostra città possa salvarsi e mantenere il suo teatro”. Questa non
è soltanto una bella frase teatrale, ma un imperativo categorico - anche ironico - che esorta gli
attori ad assumere un comportamento etico e civile. Gli attori fra l’altro sono già abituati a
scendere fin laggiù: “moriamo tutte le sere e poi dopo ce ne andiamo a cena”, come diceva
scherzando uno di noi, (anche se poi qualche volta, purtroppo, a cena non ci vanno proprio e
non ritornano più!). Dioniso e il Coro degli attori del nostro teatro scenderanno dunque giù fino
agli Inferi nel tentativo di riportare - con garbo e una buona dose di ingenuità - un po’ di
poesia nel mondo di sopra, perché lo aiuti a salvarsi e a ritrovare una qualche traccia di quel
senso, che nella nostra quotidianità abbiamo perduto.
Informazioni e biglietteria: tel. 0521/230242 - biglietteria@teatrodue.org - www.teatrodue.org
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