Mostra fotografica The Homo Sapiens al Museo d'Arte Cinese di Parma
Parma - Museo Cinese

E’ il nuovo grande progetto fotografico e antropologico di Arturo Delle Donne, in collaborazione con grandi associazioni interculturali, per testimoniare le unicità dei popoli della Terra.
Il grande progetto fotografico e antropologico “The Homo Sapiens” di Arturo Delle Donne sarà presentato al pubblico sabato 16 ottobre 2021 al Museo d’Arte Cinese ed Etnografico di Parma.
Venti fotografie di grandi dimensioni saranno esposte lungo tutto il percorso espositivo del Museo. Un lavoro che parte da lontano. Più di un anno fa, in occasione della collaborazione per la mostra “Tribes – the last breath on earth”, Delle Donne ha iniziato a ritrarre all’interno del Museo d’Arte Cinese cittadini delle più diverse provenienze geografiche, immortalandoli con i propri abiti tradizionali.
Il progetto “The Homo sapiens” è dunque stato ideato come un viaggio, un viaggio di scoperta, di esplorazione. Nasce da un’idea di conoscenza di una diversità culturale che spesso viene dimenticata in nome dell’omologazione. Valorizzando il patrimonio culturale, la nostra civiltà, storica e monumentale, spesso dimentica il grande patrimonio intangibile dato dalla diversità culturale. Con il flusso migratorio in entrata, che dagli anni Settanta del secolo scorso ha superato quello in uscita, hanno iniziato a far parte del nostro sistema culturale nuove tradizioni, religioni, usi e costumi, lingue. Ma non solo. Sono entrati nuovi beni etnici. Come l’abbigliamento, che è universalmente considerato come la prima forma di comunicazione di un popolo. Il primo linguaggio messo in moto quando due persone si incontrano sono la fisiognomica e l’abbigliamento, inteso in senso visivamente ampio, quale vestiario, accessori, acconciatura, segni permanenti.
“The Homo sapiens” esplora e documenta le diversità culturali attraverso gli abiti tradizionali che sono sia simbolo di appartenenza e cultura, sia simbolo di legame con la terra natia.
Un punto fermo, insomma, in un tourbillon di contrasti materiali e immateriali evidentemente riscontrabili in ogni perimetro urbano.
Sarà quindi una ricerca intorno a una “moda” che racconta storie, leggende, riti e culture tramandate. Il racconto è un’esplorazione di ricordi e legami che ognuno dei soggetti raccontati
ha con sé nel proprio viaggio alla ricerca di un mondo nuovo.
In questo nuovo progetto l’identità culturale ed etnica si sposta sull’individuo che indossa l’abito della propria origine. Il vestito viene indossato come ricordo, come legame alla propria terra di origine. Il vestito diventa appartenenza, consapevolezza e orgoglio. Indossarlo rappresenta un atto evocativo dei legami e delle proprie radici.
E’ un lungo racconto di persone, usi e costumi che si trovano in nuove terre. Costumi che si mescolano o si nascondono, ma che rimangono cari e preziosi per i propri possessori, nei ricordi o nei momenti intimi.
Chiara Allegri, vicedirettrice del Museo Cinese, afferma: “L’intero progetto ‘The homo sapiens’ è in continuo progresso. Per questo quella al Museo d’Arte Cinese ed Etnografico sarà una preview. Il lavoro attualmente comprende ottanta opere fotografiche di grandi dimensioni, di cui venti saranno esposte al Museo d’Arte Cinese ed Etnografico a partire dal 16 ottobre fino all’8 marzo 2022. L’intero progetto è pronto a essere ospitato in strutture che manifesteranno interesse e condivideranno con il Museo d’Arte Cinese ed Etnografico, produttore della mostra, i valori di rispetto e fratellanza tra i popoli”.
Aggiunge Arturo Delle Donne: “Il mio lavoro di fotografo prosegue. Sto continuando a realizzare ritratti per questo ambizioso progetto che potenzialmente non ha una fine. Il mio ruolo di fotografo è indissolubile dalla ricerca e sto continuando a cercare. Questo lavoro aspetta di essere condiviso con altre persone e ospitato in altri luoghi”. Esprime entusiasmo per questa collaborazione Padre Alfredo Turco, missionario saveriano e direttore del Museo: “La produzione di questo progetto rafforza il concetto di fratellanza e umanità che il nostro museo missionario porta avanti dal 1901”.
“The Homo sapiens” è realizzato con il contributo di Fondazione Cariparma e patrocinato dal Comune di Parma.
In occasione della manifestazione “I like Parma” sono previste visite guidate alla mostra al solo costo del biglietto d’ingresso, i giorni sabato 16 ottobre alle 10, 11,30, 16 e 17,30 e domenica 17 ottobre alle 16 e 17,30. Solo per le visite guidate è necessaria la prenotazione scrivendo all’indirizzo info@museocineseparma.org.
Numerose sono le associazioni internazionali coinvolte nel progetto, come il Centro Interculturale di Parma, Colori d’Africa APS, Vagamonde, Kwa Dunia, Rotary Club Parma Farnese, CSV Emilia, Scuola Russa Parus, Jeunes Patriotes pour la paix, Communauté de la diaspora ivoirienne de Parme et province, Scanderberg, Associazione Al-Amal, Association de femmes ivoiriennes dynamique de Parme et province e molte altre.
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Il Museo d’Arte Cinese di Parma, voluto nel 1901 dal fondatore dei missionari saveriani e grande visionario Guido Maria Conforti (allora vescovo di Parma) proclamato santo nel 2011, rappresenta un contenitore artistico e documentario di eccezionale importanza, frutto di un lungo percorso storico. Per alcuni decenni i Saveriani operarono esclusivamente sul territorio cinese e fu proprio ai missionari presenti in Cina che il Conforti si rivolse, chiedendo loro di inviare periodicamente a Parma oggetti significativi di arte e vita locali. Dagli anni Sessanta il museo si arricchì di materiale di natura etnografica proveniente da altri paesi dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina, divenendo testimonianza della vita e cultura di tre continenti. Accanto alla collezione fondante di terrecotte, porcellane, paramenti, statue, dipinti, fotografie, oggettistica varia e monete rare provenienti dall’Estremo Oriente, sono infatti esposti ad esempio oggetti del popolo Kayapò, un piccolo gruppo indio dell'Amazzonia che rappresenta le tante minoranze depositarie di un immenso bagaglio di valori. Ristrutturato nel 2012 presenta un allestimento moderno ed è ricco di iniziative anche per bambini.
Arturo Delle Donne, nato a Napoli, laureato in biologia con dottorato di ricerca in ecologia, artista, fotografo professionista, direttore della fotografia e regista, inizia la sua attività professionale con il reportage pubblicando diversi servizi su riviste specializzate come Gente Viaggi, Mondo Sommerso ed Aqva; alcune sue foto sono state pubblicate da Whitestar/National Geographic. Si specializza poi in fotografia di moda.
È docente a contratto di fotografia presso l’Università di Parma e consulente per la divulgazione scientifica ed il documentario per Pause e la Fondazione Loris Malaguzzi di Reggio Emilia.
Nel giugno 2008 vince il primo premio della qualità creativa in fotografia professionale nella categoria food, la cui prestigiosa giuria l’ha definito: “un autore di una versatilità fuori dal comune”.
Dal 2005, in collaborazione con la Solares Fondazione delle Arti di Parma, ha iniziato il progetto fotografico “Closer Portraits”: più di 80 ritratti di personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura tra cui Wim Wenders, Mario Monicelli, Ernest Borgnine, Bernardo Bertolucci, Daniel Pennac, Michelangelo Pistoletto, Hanna Schygulla, Edoardo Galeano, Gerard Depardieu, Emir Kusturica, James Ivory, Peter Greenaway e tanti altri.
Ha curato la parte iconografica del volume “Gusto Italiano” per ALMA – Scuola Internazionale di Cucina Italiana, edizioni Plan, uscito a marzo 2012.
Nel 2016 collabora per le riprese del documentario “Pope Francis - A MAN OF HIS WORD”, con la regia di Wim Wenders. Grazie a questa collaborazione nell’ottobre del 2017 ha filmato le operazioni di soccorso dei migranti a bordo della Nave CP941 Diciotti della Guardia Costiera Italiana.
Ha firmato decine di campagne ADV e fashion. Nel luglio del 2019 vince il prestigioso TAOAWARD per la fotografia di moda con la seguente motivazione: “per la sua capacità di elaborare in modo personale le numerose commissioni in campo professionale e soprattutto nel mondo della moda”.
Ha esposto in vari musei e sedi istituzionali tra cui il Museo del Mare di Genova, il museo di Arte moderna di Velikij Novgorod, Russia, Palazzo Pigorini a Parma, Palazzo Tupputi di Bisceglie, al Museo d’arte Cinese ed etnografico di Parma.
Gli orari di apertura del Museo d’Arte Cinese ed Etnografico:
da martedì a sabato: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19
domenica: dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 19
Ingresso: € 3 (standard), € 1,50 (under 18)
Per prenotazioni visite guidate e laboratori didattici: info@museocineseparma.org
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