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not yet: la 55esima edizione di Santarcangelo Festival

Venerdì 4 luglio 2025 - Domenica 13 luglio 2025
Rimini e provincia
not yet: la 55esima edizione di Santarcangelo Festival

Dal 4 al 13 luglio è in programma la 55esima edizione di Santarcangelo Festival: not yet. La rassegna, multidisciplinare e diffusa tra Santarcangelo di Romagna, Rimini e Longiano, diretta per il quarto anno dal curatore, drammaturgo e critico polacco Tomasz Kireńczuk, trasforma per 10 giorni il borgo medievale in una “città-festival”, attraverso lo sguardo di 38 compagnie italiane e internazionali, 20 delle quali in prima nazionale, oltre 140 proposte spettacolari, 9 set a Imbosco fino a tarda notte con oltre 20 dj e 8 incontri pubblici.

 

Oggi i sistemi politici e sociali si fondano sulla paura: della diversità, dell’altro, di ciò che è non-normativo. Una paura che giustifica esclusione, segregazione e violenza, marginalizzando corpi, voci e storie. In questo contesto l’incertezza non è più eccezione, ma regola e la paura costruisce gerarchie linguistiche, facendo in modo che alcune voci siano considerate legittime e altre marginalizzate.

 

Il presente non è uno stato neutro e transitorio, ma si trasforma piuttosto in un campo di battaglia in cui definire narrazioni e riconoscere soggettività come possibili e valide. In quest’ottica, come sostiene Chantal Mouffe, l’incertezza – invece di essere considerata una minaccia – dovrebbe essere percepita come uno spazio di confronto tra diverse visioni dell’organizzazione sociale. L’incertezza è proprio il cuore del programma della 55esima edizione di Santarcangelo Festival. Gli artisti e le artiste presenti al Festival – prosegue Tomasz Kireńczuk - si confrontano, spesso in modo radicale, non solo con le grandi narrazioni storiche, ma anche con le immagini e gli schemi consolidati che modellano la nostra vita sociale: condividendo le proprie esperienze personali, esponendo il proprio corpo e la propria intimità allo sguardo pubblico, ci aiutano a liberarsi dal potere limitante di ciò che è dominante.

 

Anche quest’anno, il Festival popolerà strade, piazze, teatri, cortili e spazi inconsueti del borgo medievale, in particolare verrà riscoperta, come fulcro del Festival, la piazza centrale di Santarcangelo, Piazza Ganganelli, che ospiterà le performance di Xenia Koghilaki, Tiran Willemse con Nkisi e La Chachi; verranno utilizzati – non accadeva dal 2013 – gli spazi delle ex-corderie, un complesso industriale usato per la produzione di corde e reti, a pochi passi dal borgo. L’altro centro del Festival, quello notturno, Imbosco, quest’anno riflette un nuovo modo di stare insieme e di vivere il Festival, dove il divertimento si intreccia con la cura e dove il tempo si dilata per far spazio a tutto ciò che durante il giorno non ha trovato voce.

 

Inaugura il Festival, venerdì 4 luglio (in replica il 5 luglio), l'œil nu, della coreografa francese di stanza in Svizzera Maud Blandel. Blandel parte dall’osservazione di un fenomeno fisico, la degenerazione stellare, per interrogarsi sulla percezione di ciò che è dentro di noi. L'œil nu, produzione I L K A in prima nazionale con i suoi sei danzatori, ci interroga su ciò che proviamo di fronte a un corpo (astrale, fisico o collettivo) in uno stato di degenerazione. L’osservazione di in fenomeno naturale è il fulcro anche della ricerca che conduce Clara Furey nel suo UNARMOURED: l’autrice canadese porta l’immensità di un mare interiore sul palcoscenico, in un’esplorazione artistica che, partendo dall’acqua, risveglia desideri irresistibili. Lo spettacolo sarà al Teatro Galli di Rimini nella giornata conclusiva del Festival, domenica 13 luglio. Sempre al Teatro Galli un altro lavoro che pone al centro la relazione tra essere umano e natura: U. (un canto), una performance musicale, un concerto, la cui drammaturgia, curata da Alessandro Sciarroni, Leone d’oro nel 2019 alla Biennale di Venezia, è costituita da canti corali tratti dal repertorio italiano composti tra la metà del secolo scorso e i giorni nostri (11 luglio). In meteorologia il temporale indica una perturbazione atmosferica violenta: temporale {a lesbian tragedy}, progetto performativo di Silvia Calderoni e Ilenia Caleo in scena al Teatro Petrella di Longiano, indaga fenomeni sottili, sull’orlo della percezione, e materializza l’inquietudine di questo tempo presente (5 e 6 luglio). Echo Dance of Furies, lavoro presentato in prima nazionale a Santarcangelo Festival da DEWEY DELL, compagnia composta da Teodora Castellucci, Agata Castellucci, Vito Matera e dal musicista Demetrio Castellucci, premio Danza&Danza 2024, ci racconta come la paura possa innescare un cambiamento. Ispirandosi a immagini della storia dell’arte e ai comportamenti animali, DEWEY DELL ci racconta la paura come allerta costante, che è sopravvivenza, reazione e dunque ideazione (5, 6 e 8 luglio).

 

Le società contemporanee sono regolate da rigide strutture economico-politiche, strutture in cui non c’è spazio per l’estasi, per l’alterità e per l’esistenza al di fuori di un fine. Il tentativo di travalicare i confini dell’ordine normato, per creare nuove forme di relazione, è forte nella nuova performance in prima nazionale Malign Junction (Goodbye Berlin) di Alex Baczyński-Jenkins, coreografo polacco già ospite del Festival nel 2022 e nel 2023. Il lavoro parte da un’indagine sulla danzatrice di cabaret nella Repubblica di Weimar degli anni '20, Anita Berber, e riflette sulla relazione tra desiderio e danza, include riferimenti barocchi, culture rave, danze popolari, performance queer della Germania Est e danze storiche legate all'estasi spirituale (11 e 12 luglio). In un mondo dominato dalla produttività e dall’iperattività, le pratiche di cura si trasformano in gesti sia politici che artistici. La cura e il piacere sessuale diventano un modo per contrastare l’esclusione e ridefinire le relazioni di potere. This resting, patience di Ewa Dziarnowska, coreografa polacca di stanza a Berlino, è un lavoro durational di 180 minuti che rompe la passività dell’installazione e i dettami temporali e narrativi della messa in scena, allontanandosi dalla danza come forma espressiva separata dalla realtà, per metterne in risalto la dimensione sociale e relazionale. La performance, in prima nazionale, propone la sensualità e la danza come strumenti senza tempo, democraticamente accessibili, capaci di sciogliere le convenzioni del mondo (5 e 6 luglio). Placebo Dances, prima nazionale della bolognese Flavia Zaganelli, è un’indagine intorno al piacere. Anche in questo caso la danza può essere un attivatore di grazia, di incanto, il modo per salvarsi in un tempo di catastrofe (10, 11 e 12 luglio). Il lavoro di Xenia Koghilaki, artista greca residente a Berlino, racconta il movimento collettivo come pratica di resistenza. In Slamming (4, 5 e 6 luglio) affronta ancora una volta le espansioni coreografiche di una folla in concerto: una moltitudine di persone che muovendosi contemporaneamente crea una marea umana, non domabile.

 

La Storia non è registrazione neutrale di fatti, ma molto spesso gli avvenimenti del passato vengono plasmati e riletti dai gruppi dominanti. La 55esima edizione di Santarcangelo Festival cerca una nuova narrazione delle storie dimenticate, affinché il passato possa mettere in discussione le categorie con cui analizziamo il presente. Sono dunque presenti numerose artiste e artisti capaci di indagare il confine tra memoria personale e collettiva: Némo Camus, artista e sound maker con base a Bruxelles, in Dona Lourdès omaggia la storia della nonna brasiliana per cogliere, con l’aiuto del performer Robson Ledesma, i movimenti e il ritmo di una vita, nella tensione tra danza classica e samba (9 e 10 luglio). Muna Mussie, artista italiana di origine eritrea, porta al Festival Cinema Impero, creazione profonda, fruibile da una sola persona per volta. Il lavoro esplora la propaganda cinematografica coloniale e le sue risonanze contemporanee, indaga come il linguaggio può manipolare la realtà, a favore di una narrazione speculativa e di convenienza. Cinema Impero è il primo lavoro supportato dalla neo nata rete blOOm (dal 5 al 13 luglio). In THREESOME, in prima nazionale il 10, 11 e 12 luglio, l’artista polacco già ospite a Santarcangelo Festival nel 2023, Wojciech Grudziński si confronta con l’eredità artistica di tre celebri ballerini polacchi del dopoguerra, Stanisław Szymański, Wojciech Wiesiołłowski e Gerard Wilk: come possono essere oggi reclamate e incarnate queste vite marginalizzate? Come creare un archivio queer dei loro corpi? Anche Pas Moi di Diana Anselmo, in prima nazionale, racconta come la storia cerchi di coprire le culture non conformi: la lingua dei segni alla fine dell’800 cominciò a essere ritenuta inutile e dannosa, così non venne più insegnata. Questa censura, causata da una sorta di ossessione fonocentrica, ha cancellato una lingua con i suoi testi, la sua cultura e i suoi poeti (5 e 6 luglio).

 

Il corpo è il campo di battaglia di molte lotte: forma la nostra identità e rappresenta il nostro posto nel mondo. La paura di potersi esprimere liberamente è strettamente legata a esso, a come appare e all’uso che ne si fa. Il lavoro sul corpo diventa dunque pratica di liberazione per Venuri Perera (Sri Lanka / Olanda) ed Eisa Jocson (Filippine) che in Magic Maids, in prima nazionale, ci ricordano gli effetti complessi delle ingiustizie storiche sulle pratiche lavorative moderne e il potere della solidarietà femminile (12 e 13 luglio). Il corpo di una donna come fonte di ispirazione drammaturgica è anche al centro del lavoro di Jéssica Teixeira, artista multidisciplinare brasiliana, che nel suo intenso MONGA, per la prima volta in Italia e in versione accessibile alle persone sorde con il patrocinio di Pio Istituto dei Sordi, si ispira alla figura di Julia Pastrana, donna messicana conosciuta come “donna-scimmia" e diventata una delle grandi protagoniste dei freak show dello scorso secolo. L'attrice rievoca i 26 anni di vita di Pastrana, le sue disumane condizioni lavorative, l’esposizione e l’avidità generata dalla sua immagine in tutto il mondo (8, 9 e 10 luglio). Alina Arshi, per la prima volta in Italia, in Entepfuhl si ispira alle danze tradizionali indiane e alla cultura pop di Bollywood per raccontare la condizione di perenne smarrimento di chi vive tra più culture (11, 12 e 13 luglio). Kenza Berrada, francese di origini marocchine, porta al Festival BOUJLOUD (man of skins) nato da un lavoro di incontro con vittime di violenza: Berrada si fa narratrice delle loro storie, facendo emergere le contraddizioni della società marocchina (4, 5 e 6 luglio).

 

Il corpo razzializzato e il colonialismo insito nella nostra società, sono al centro di numerosi lavori presenti al Festival. Davide-Christelle Sanvee, artista svizzera di origine togolese per la prima volta in Italia, porta l’architettura al servizio della performance realizzando per Santarcangelo Festival una versione site-specific di Qui a peur, giocando con lo spazio storico del Teatro Petrella di Longiano (11, 12 e 13 luglio). Language: no broblem di Marah Haj Hussein, artista palestinese di stanza in Belgio, produzione Monty & Moussem per la prima volta in Italia, è un tentativo di indagare il multilinguismo, muovendosi tra geografie, voci e immaginazioni. La narrazione personale si intreccia con quelle dei membri della sua famiglia, che vivono sotto occupazione: raccontano di come l’arabo palestinese, la loro lingua madre, si relaziona all’ebraico, la lingua ufficiale dello stato in cui vivono (12 e 13 luglio). Nel solo Have a Safe Travel, Eli Mathieu-Bustos, formatosi tra la Francia e Bruxelles, trasforma in gesto l’esperienza personale di abuso subito a causa del colore della sua pelle. Fonde danza espressionista, butō e culture urbane come dancehall e house, sviluppando una tecnica di improvvisazione che plasma la violenza che ha vissuto in scrittura per il corpo (11, 12 e 13 luglio). Tiran Willemse, danzatore e ricercatore sudafricano di base in Svizzera, in collaborazione con la musicista elettronica congolese Nkisi, firma When the calabash breaks, una performance in prima nazionale che intreccia suono e movimento ispirandosi a pratiche indigene e alle ancestrali connessioni tra ritmo e spazio. In un costante dialogo tra musica e danza, viene esplorato il concetto di “blackness”, con le sue relazioni con i corpi e il paesaggio contemporaneo (8, 9 e 10 luglio).

 

Anche i corpi femminili e queer diventano spesso oggetto di controllo, violenza e aspettative sociali: l’arte diventa così territorio di resistenza, come nel caso di Hana Umeda, performer polacca di origine giapponese per la prima volta in Italia, che in RAPEFLOWER, evocando la tradizione della danza Jiutamai, arte giapponese del XIX secolo, rappresenta lo stupro come “condizione”, un racconto che trova forza nel vissuto di numerose donne vittime di violenza (4, 5 e 6 luglio). Los inescalables Alpes, buscando a Currito di María del Mar Suárez, in arte La Chachi, è una performance che è stata definita “intensa, ipnotica e viscerale”, una improvvisazione di flamenco decostruito, che diventa una danza estatica, libera e contorta (11, 12 e 13 luglio). FERAL, della performer cilena Josefina Cerda in prima nazionale, prendendo le mosse dalle sue esperienze come attrice e sex worker virtuale, porta al pubblico una riflessione sull’intimità nelle arti performative (10, 11 e 12 luglio). In Bell End di Mathilde Carmen Chan Invernon, attrice e danzatrice franco-spagnola con sede in Svizzera, per la prima volta in Italia, troviamo un ribaltamento di prospettiva. La performer si appropria infatti di atteggiamenti machisti e tossici, come in un atto, liberatorio e grottesco, di ribaltamento dei ruoli (8, 9 e 10 luglio). 

 

Il Festival presenterà inoltre MISTAKES (6 luglio), esito del laboratorio Let’s Revolution! a cura di Teatro Patalò, e VERTIGINE (13 luglio), spettacolo conclusivo del percorso della non-scuola del Teatro delle Albe, entrambi frutto di quattro mesi di lavoro con i ragazzi e le ragazze delle scuole medie e superiori di Santarcangelo. 

 

A C’entro, la sala cinematografica di Santarcangelo, si terranno inoltre due proiezioni legate ai temi centrali nella programmazione del Festival: le riflessioni su retaggi coloniali e pratiche decolonizzanti di Liryc Dela Cruz in Come la notte (12 luglio), trasposizione filmica e presentata alla Berlinale del lavoro performativo ospitato nella scorsa edizione di Santarcangelo Festival; e A Fidai Film di Kamal Aljafari, uno dei registi palestinesi oggi più prolifici e innovativi, presentato in collaborazione con Rimini con Gaza (13 luglio).

 

Imbosco è da sempre il luogo dove il Festival prosegue dopo il calare della notte. Un tendone da circo ai piedi del Parco Cappuccini è il luogo dove inizia la distensione, la musica e il ballo. Quest’anno Imbosco si trasforma in qualcosa di diverso, senza perdere la sua anima accogliente, diventando uno spazio morbido, dedicato alla cura, al benessere e alla condivisione. Rispondendo all’esigenza sempre più sentita di creare contesti in cui pubblico, performer, operatori e operatrici possano sostare, respirare e ritrovarsi, Imbosco prende parte alle azioni di SPA Festival – progetto sostenuto da Creative Europe, in partnership con il centro di produzione Bunker di Lubiana e il Festival Homo Novus di Riga – proponendo un dopofestival che mette al centro l’ascolto e la lentezza. L’interesse verso pratiche femministe ed ecologie queer è al centro delle proposte dei collettivi chiamati ad animare lo spazio: Industria Indipendente, KEM e Parini Secondo

 

Continua anche nel 2025, per il terzo anno, la progettualità di FONDO, network dedicato alla creatività emergente, nato dalla collaborazione tra Santarcangelo dei Teatri e altri 12 partner nazionali tra festival, teatri, centri di residenza e circuiti. Dopo il percorso di un anno di ricerca, in programma durante il Festival la restituzione al pubblico del lavoro di Genny Petrotta e di Giorgiomaria Cornelio. Brinje me Brinje di Petrotta è un progetto che, privilegiando l’installazione video e la performance come media principali, esplora la storia e le dinamiche sociali delle Burrnesha, donne albanesi e kosovare riconosciute socialmente come uomini (11 e 12 luglio). La compagnia Grandi Magazzini Criminali, composta da Giorgiomaria Cornelio, Giulia Pigliapoco e Danilo Maglio, in Ogni creatura è un popolo si interroga sul significato del costruire in un'epoca di incertezza e trasformazione, in una performance che intreccia poesia, musica e movimento (9 e 10 luglio). 

 

Nel 2025 è stata inoltre inaugurata la rete blOOm, composta da Fondazione Armunia Teatro, Primavera dei Teatri, Santarcangelo Festival, Sardegna Teatro e Triennale Milano Teatro. blOOm nasce per sostenere produzioni one-on-one (per una sola persona alla volta) e invita a un’esperienza intima e personale, privilegiando lo scambio diretto tra compagnie, spettatrici e spettatori. La prima artista invitata a questa chiamata condivisa è Muna Mussie, presente nel programma di Santarcangelo Festival 2025 con la performance Cinema Impero.

 

Molte collaborazioni nazionali e internazionali hanno permesso di realizzare la 55esima edizione di Santarcangelo Festival, in particolare le nuove progettualità LANDING e il sostegno di ATER Fondazione. LANDING, realizzato in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha l’obiettivo di rafforzare la presenza di giovani artisti italiani nel circuito internazionale. Nel 2025, grazie a questo progetto, è prevista la realizzazione di residenze in collaborazione con Reykjavik Dance Festival, CND a Parigi, Dom Utopii, Theaterformen Festival, Gessnerallee a Zurigo, Passages Festival Metz; negli anni successivi, la collaborazione continuerà con Zodiak a Helsinki, Graner a Barcellona e Casa Farofa a San Paolo in Brasile. Grazie al sostegno di ATER, Santarcangelo Festival intensifica il lavoro sulla circuitazione dei progetti provenienti dalla scena romagnola, viva e ricca di proposte interessanti, affinché le opere dei giovani artisti della regione possano avere maggiori possibilità di circuitazione internazionale. Le artiste romagnole ospitate al Festival sono Flavia Zaganelli, Muna Mussie, DEWEY DELL e Parini Secondo.

 

Il Gruppo Hera afferma Giuseppe Gagliano, Direttore Centrale Comunicazione e Relazioni Esterne rinnova, anche per quest’anno, la sua storica collaborazione con Santarcangelo Festival, il più longevo festival italiano interamente dedicato alle arti della scena contemporanea. Questa partnership testimonia il nostro costante impegno nel sostenere le eccellenze culturali che arricchiscono i territori da noi serviti e che, come questo straordinario festival, hanno saputo consolidare il prestigio delle nostre comunità locali a livello nazionale e internazionale. Siamo orgogliosi di affiancare la cinquantacinquesima edizione di Santarcangelo Festival e di contribuire attivamente al suo percorso verso la sostenibilità. In quest'ottica, installeremo la Sorgente Urbana nella piazza principale, dando la possibilità ai visitatori di usufruire gratuitamente acqua liscia e gasata refrigerata. Ribadiamo inoltre il nostro pieno sostegno agli obiettivi green del Festival e alla sua attenzione per l'ambiente, condividendo l'impegno per l'eliminazione della plastica monouso, la promozione del riuso e l'intensificazione della raccolta differenziata.

 

La 55esima edizione di Santarcangelo Festival sceglie di codificare il presente con uno sguardo di attesa e di speranza: in un mondo sempre più diviso e in conflitto il titolo ‘not yet (non ancora)’ è un invito a immaginare futuri alternativi attraverso la preziosa chiave di lettura offerta dalle arti performative. Commenta Amalia Maggioli, Consigliere Delegato Commerciale, Marketing, Estero del Gruppo Maggioli, e prosegue Il rapporto che da oltre venti anni ci vede al fianco del Festival conferma l’importanza che il Gruppo Maggioli riserva alla Cultura come fondamentale strumento per rafforzare l'identità collettiva, trasmettere valori condivisi e creare il senso di appartenenza che unisce le persone nel tempo e nello spazio. La nostra passione e il nostro business spaziano dalla Digital Transformation al concetto di Smart City all’inclusione digitale: al centro di tutto restano sempre i cittadini, le comunità e le relazioni umane. Inoltre, l’attenzione che il Festival riserva al tema della sostenibilità, con il dichiarato impegno volto a ridurre sprechi e consumi attraverso un approccio responsabile, è in linea con le politiche e i valori che, come Gruppo, continuiamo da sempre a portare avanti.

 

Santarcangelo Festival è realizzato dall’associazione Santarcangelo dei Teatri, grazie al Comune di Santarcangelo di Romagna, al Comune di Rimini e i Comuni di Longiano e Poggio Torriana; sostenuto da Unione Europea, Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Visit Romagna, Camera di Commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini e dai partner Gruppo Hera, Gruppo Maggioli. 

 

Santarcangelo Festival è partner dei R.O.M Residencies on the move e SPA Festival finanziati da Europa Creativa.

 

Santarcangelo Festival è realizzato in collaborazione con Acción Cultural Española (AC/E), Adam Mickiewicz Institute, Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi, Department of Culture, Youth and Media – Government of Flanders, Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia, Institut français, Istituto Polacco di Roma, Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale della Repubblica di Polonia, Onassis Stegi – Touring Program, Fonds Podiumkunsten / Performing Arts Fund NL, Wallonie-Bruxelles international + Wallonie-Bruxelles Théâtre Danse.

 

Si ringrazia l’area Export di ATER Fondazione per il prezioso supporto.

 

Il programma è diffuso grazie alla media partnership con Alias – il manifesto, Artribune, Coop Alleanza 3.0, Corriere Romagna, Exibart, Gruppo Icaro, Macrolibrarsi, Mouvement, Radio Popolare, Rai Radio 3, Teleromagna, Zero, WU.



 

Biglietteria

biglietti a 13 €, ridotto 11 €

riduzioni per under 26, Soci Coop, Touring Club, Soci Proloco, Trenitalia Tper e Start Romagna 

(tariffa ridotta riservata ai clienti Trenitalia Tper: titolari di Smart Card Unica, abbonati annuali o mensili, possessori di biglietto di corsa semplice per raggiungere Santarcangelo durante i giorni dell’evento.)

  

abbonamento intero: 50 € (5 spettacoli)

abbonamento under 30: 35 € (5 spettacoli)

contatti: biglietteria@santarcangelofestival.com

tel. 0541 626185

 

Info

www.santarcangelofestival.com

info@santarcangelofestival.com

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Rimini e provincia
Pubblicato il 13/05/2025

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