Perchè vedere la mostra "Botero a Palazzo Bonaparte" di Annalisa Airò
Roma, RM, Italia

Si è tenuta ieri la presentazione della mostra delle opere di Fernando Botero che apre al pubblico oggi, 17 settembre a Palazzo Bonaparte e resterà aperta fino al 19 gennaio 2025. La mostra, che viene inaugurata esattamente un anno dopo la scomparsa del maestro, è stata presentata dal presidente di Arthemisia, Iole Siena, la quale sottolinea la peculiarità di questo artista che rappresenta personaggi singolari, ridondanti, eccessivi e al contrario nella sua vita era una persona distinta, seria, elegante,precisa, con un grande senso della misura e metodo nel lavoro. Alla presentazione hanno partecipato la figlia di Botero, Lina, co-curatrice della mostra, e gli altri figli, Fernando e Juan Carlos, i quali hanno raccontato che nel 1988/89, vista l’età avanzata del padre, gli avevano chiesto quale fosse il suo desiderio relativamente alle sue opere dopo la sua morte, ed egli aveva risposto che desiderava che fossero fatte 3 cose: mostre, mostre, mostre.
Questa è la prima mostra dopo la scomparsa di Fernando Botero e si tiene in Italia perché l’Italia ha avuto un ruolo fondamentale nella sua poetica. Qui ha studiato i maestri del Rinascimento: Piero della Francesca e Paolo Uccello, tra gli altri, e qui ha imparato l’importanza del volume, la sensualità dell’esaltazione del volume che lo ha portato al suo stile unico ed originale che ha rappresentato una rottura all’inizio della sua carriera quando visse a New York dove l’arte figurativa cedeva il passo all’arte astratta e pop.
La curatrice della mostra, Cristina Carillo de Albornoz, ha evidenziato come Botero sia partito dai classici e ne ha infranto le regole, creandone di nuove. Ha dipinto temi classici universali e ha lavorato utilizzando tutte le tecniche. La sua metamorfosi è avvenuta in Italia dove ha creato il suo stile tra tradizione europea e arte colombiana. Questo è il percorso espositivo che parte dall’omaggio di Botero a Mantegna, opera esposta per la prima volta al pubblico, e prosegue con le versioni boteriane del capolavoro di Raffaello “La Fornarina”, dei duchi di Montefeltro di Piero della Francesca, dei ritratti di Rubens, dei coniugi Arnolfini di Van Eyck, fino alla versione dell’infanta di “Las Meninas”di Velaquez, altra opera inedita.
La mostra raccoglie oltre 120 opere, sperimentando diverse tecniche, avvicinandosi a diversi mondi, tra cui il circo e la corrida, e rappresentando soggetti diversi, affrontando persino il difficile tema della violenza in Colombia e le torture di Abu Ghraib. Persino le nature morte raffigurate da Botero e presenti in questa mostra hanno un fascino particolare. “Tutti i grandi artisti sviluppano uno stile proprio, riconoscibile anche nelle forme più semplici. Un’arancia dipinta da Cèzanne è diversa da una di Picasso, van Gogh o Botero. Senza uno stile unico, un artista non esiste veramente”, sono parole di Botero ed esprimono in sintesi la sua dirompente cifra stilistica.
Ecco, questa mostra ci immerge in un mondo che sembra fiabesco allegro e spensierato, invece fa riflettere con leggerezza. La sua visita è una bellissima esperienza che fa dimenticare il caos di Piazza Venezia e ogni eventuale difficoltà logistica. D’altra parte anche Palazzo Bonaparte contribuisce alla magia dell’esperienza.