Perchè vedere la mostra “Tesori dei Faraoni” alle Scuderie del Quirinale a cura di Annalisa Airò
Venerdì 24 ottobre 2025 - Domenica 3 maggio 2026
Roma, RM, Italia
Dal 24 ottobre 2025 al 3 maggio 2026 alle Scuderie del Quirinale a Roma è in allestimento la mostra “Tesori dei Faraoni” nella quale sono esposti ben 130 capolavori dell’arte dell’Antico Egitto, provenienti dal Museo Egizio del Cairo e dal Museo di Luxor che, come ha dichiarato il Segretario Generale del Consiglio Supremo delle Antichità egiziano, Mohamed Ismail Khaled, costituiscono la seconda più ampia esposizione di antichità egizie mai allestita in Italia dal 2002. I reperti esposti infatti sono stati selezionati, egli spiega, “in modo da raccontare la storia della civiltà egizia attraverso le sue diverse epoche storiche, mettendo in luce la maestria artistica, lo splendore regale e le profonde tradizioni spirituali dell’Egitto”, obiettivo perfettamente raggiunto in un percorso affascinante, accuratamente illustrato e coinvolgente, soprattutto mai banale.
La mostra è in realtà un viaggio nella civiltà egizia attraverso le sue forme più alte e insieme più intime: potere, fede, vita quotidiana, illustrati con una chiarezza dotta, ma non erudita, attraverso le didascalie che accompagnano l’esposizione. Peraltro risulta molto affascinante la spiegazione offerta dall’audioguida (compresa nel biglietto) con la voce di Roberto Giacobbo che aiuta a concentrare l’attenzione del visitatore su particolari preziosi relativi ai diversi reperti.
Il viaggio parte dalla magnificenza reale, lo scintillio dell’oro del sarcofago della Regina Ahhotep II, della Collana delle Mosche d’Oro e del collare di Psusennes I, che lasciano attoniti i visitatori per la loro ricchezza, splendore e perfezione artistica. La ricchezza e la magnificenza di questi reperti aprono l’esposizione che si snoda attraversando aspetti diversi della civiltà egiziana fino a concludersi con un altro reperto scintillante di regalità, la maschera d’oro di Amenemope, dove il volto del re è trasformato in icona di divinità. Lo splendore di questo reperto è l’immagine che rappresenta questa mostra nei cartelloni e nella pubblicità.
Non è solo la regalità che viene messa in mostra, ma le 9 sale del percorso descrivono tutti gli aspetti più rappresentativi della grande civiltà egiziana. Si vede la regalità del potere, la devozione dei nobili, l’attenzione alla religione che pervade tutta la civiltà egiziana, la cura per il viaggio nell’aldilà, gli oggetti quotidiani, gli utensili e gli amuleti. E’ possibile ammirare oggetti particolarissimi, come la poltrona dorata che Sitamun, figlia di Amenifi III, depone come dono nella tomba dei nonni, a rappresentare la continuità tra vita terrena e aldilà.
Come spiega il curatore della mostra, Tarek El Awady, direttore del Museo Egizio del Cairo, “questa mostra racconta non solo i faraoni, ma anche le persone che li circondavano. Ogni reperto è una voce che ci parla di vita, fede e immortalità. E’ un dialogo tra passato e presente” , un viaggio nella civiltà egizia che attraversa tutti i suoi aspetti da quelli regali a quelli della quotidianità, un progetto che sottolinea il ruolo della cultura come strumento di dialogo e di amicizia, capace di unire due civiltà legate dal Mediterraneo e dal fascino della storia comune. Ecco infatti che l’ultimo reperto in mostra è la Mensa Isiaca, proveniente dal Museo Egizio di Torino, un’elaborata tavoletta di bronzo di epoca romana decorata con inserti metallici colorati che rappresentano figure ispirate all’arte egizia e iscrizioni che imitano i geroglifici. Un ponte tra civiltà egizia e civiltà romana a suggello dell’amicizia tra i popoli e della continuità storica e artistica delle due civiltà.