Sala Baganza festeggia il 155esimo compleanno di Toscanini con tre serate
Sala Baganza
Sala Baganza festeggia il compleanno di Toscanini
La musica, ma anche l’impegno politico del genio della bacchetta, saranno al centro di tre appuntamenti organizzati nel 155esimo anniversario della nascita
Sala Baganza festeggia i 155 anni di Arturo Toscanini con tre serate per conoscere meglio il grande direttore d’orchestra, organizzate dalla sezione salese di Auser in collaborazione con l’Amministrazione comunale.
Il primo appuntamento “Una bacchetta per la libertà” è programmato per venerdì 25 marzo alle ore 20.30 nella Sala Convegni della Rocca Sanvitale e sarà dedicato all’impegno politico e civile del Maestro. Un impegno testimoniato dalle parole del poeta premio Nobel Eugenio Montale: “Gli è toccato vivere gli anni del Nazismo, del Fascismo e della guerra... anche per questo la lezione morale e civile che Toscanini ci ha lasciato resta forse la più necessaria... prima ancora dell'ammirazione del musicista, si impone il rispetto per il grande uomo libero che seppe tenere sempre la testa alta in tempi di oscuro servilismo”. Nel mese di aprile, venerdì 15 e venerdì 22 alla stessa ora e sempre in Rocca Sanvitale, si svolgeranno invece i due incontri sulla storia del teatro “La magia e l’illusione - Dal teatro di corte al teatro d’opera”.
Relatore dei tre appuntamenti sarà Nicola Luberto, già responsabile del Museo Arturo Toscanini di Parma e curatore della guida all’esposizione che ha sede nella casa natale del Maestro.
Per assistere agli incontri, a ingresso gratuito fino a esaurimento posti, occorre essere in possesso del Green pass, rafforzato per la serata del 25 marzo, ed è gradita la prenotazione telefonando allo IAT dell’Unione Pedemontana Parmense, al numero 0521 331342/43, oppure inviando una email all’indirizzo iat@unionepedemontana.pr.it, indicando nome, cognome e un recapito telefonico.
Arturo Toscanini
Arturo Toscanini nasce il 25 di Marzo del 1867 nel quartiere popolare dell’Oltretorrente in una famiglia di patrioti, Il padre, sarto di professione, era infatti un fervente garibaldino. Fin dalla tenera età mostra una grande predisposizione musicale e diviene allievo interno della Regia scuola di Musica, dove studia composizione e violoncello diplomandosi con lode.
Nel 1886, non ancora 19enne, durante una tournée in Brasile è chiamato, all’improvviso, a sostituire il direttore stabile e dirige a memoria l’Aida. E’ l’inizio di una carriera che non avrà eguali. Dopo varie esperienze in diversi teatri nel 1896 è chiamato a Torino a dirigere la prima della Bohème di Puccini. I successi torinesi gli aprono le porte del Teatro alla Scala di Milano, che il maestro farà diventare il tempio della lirica italiana anche per le importanti innovazioni che introduce, come la creazione della buca orchestrale e il buio in sala.
Nel 1901 dirige a Milano un grande concerto funebre in onore della morte di Giuseppe Verdi, nel 1908 viene chiamato a dirigere il Teatro Metropolitan di New York dove tra i tanti trionfi dirige la prima della Fanciulla del West di Puccini. Durante la Prima guerra mondiale, Toscanini ritorna in patria e organizza concerti di beneficienza e nel 1917 una banda militare al fronte.
Nel 1930 nel tempio wagneriano di Bayreuth diventa il primo direttore non tedesco all’avvento del nazismo si rifiuta di continuare a dirigere. Antifascista convinto, a Bologna nel ‘31 viene aggredito per essersi per l’ennesima volta rifiutato di dirigere inni fascisti e la Marcia Reale. Nel ‘36 porta in tournée in Palestina la nuova orchestra composta da musicisti ebrei. Nel ‘37 a New York la RCA crea per lui la NBC Symphony Orchestra, formata dai migliori musicisti e destinata a trasmissioni radiofoniche e successivamente concerti televisivi con le quali le sue interpretazioni attraverseranno il mondo.
Dopo la Seconda guerra mondiale, nel 1946, Toscanini rientra in Italia per dirigere il concerto inaugurale della Scala ricostruita dopo i bombardamenti. Nella sua lunga carriera ha diretto nei più importanti teatri e le più grandi orchestre del mondo, lasciando una impronta nell’arte direttoriale che ancora oggi la critica musicale lo considera il più importante direttore d’orchestra del mondo. Muore a New York il 16 gennaio del 1957.
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