Art Déco Il Trionfo della Modernità a Palazzo Reale, Milano,la critica di Arabella Salvin
Martedì 22 aprile 2025 - Domenica 29 giugno 2025
Milano - Palazzo Reale - Milano

Palazzo Reale, Milano, 27 Febbraio – 29 Giugno 2025
L’Art Déco è il nome che viene dato a questo linguaggio espressivo nel 1925, con l’Exposition internationale des arts décoratifs et industriels modernes di Parigi. In occasione del centenario dell’esposizione, Palazzo Reale e il gruppo 24 ORE Cultura, assieme a numerosissimi musei in ambito cittadino, italiano ed europeo, organizzano un percorso volto a mostrare la vita, breve ma intensa, di questo linguaggio stilistico così influente in Italia, con confronti in Francia e Austria. La mostra è organizzata in concerto tra numerose realtà sul territorio cittadino (Palazzo Morando | Costume, Moda e Immagine, i Musei Civici del Castello Sforzesco, Museo Poldi Pezzoli, Museo Nazionale della Scienza e Tecnica Leonardo da Vinci) nazionale (Fondazione Museo Archivio Richard Ginori di Sesto Fiorentino, Museo delle Ceramiche di Faenza, Wolfsoniana di Genova e Fondazione Vittoriale degli Italiani di Gardone) e anche internazionale, con la partecipazione del Musée des Années Trente di Boulougne-Billancourt (Parigi).
Concerto estremamente ben riuscito e volto a valorizzare un linguaggio stilistico che seppur breve, è stato altamente influente per il nostro paese e soprattutto per Milano. Le dieci sale espositive e altri percorsi fuori dalla mostra andranno infatti a spiegare e illustrare quanto l’Art Déco sia penetrata nel linguaggio comune, nelle case e nell’oggettistica dell’élite italiana, e nella stessa urbanistica di Milano. Le dieci sale ripercorrono tutta la storia dell’Art Déco in ordine cronologico e per temi, accompagnando il visitatore alla scoperta di un’arte applicata votata al lusso che unisce funzionalità, materiali di pregio ed estetica, facendo di oggetti di tutti i giorni come comò, vasi e piatti, e abiti, non solo elementi utilitaristici, ma vere e proprie opere d’arte che non sfigurano accanto a dipinti e sculture. L’arte esce dai musei ed entra nelle case. Lo testimoniano bene i numerosi vasi di Gio Ponti, dalle forme semplici ma dalle decorazioni leggere e scherzose, estremamente grafiche e geometriche. Gli studi preparatori per le Terme Berzieri di Galileo Chini, un unicum di architettura termale Liberty in Italia. I raffinatissimi vetri di Vittorio Zecchin, che danno nuovo lustro all’arte vetraia di Murano su suolo nazionale e in declinazione moderna. I mosaici di Sirio Tofanari. Il tutto posto in dialogo con altre opere d’oltralpe, particolarmente dalla Francia, come gli acquerelli di Erté e le pregiatissime ceramiche di Sevrès e le vetrate colorate di Petit.
Le dieci sale espositive accompagnano il visitatore in un percorso immersivo, nell’arte e nel suo contesto storico. È un mondo dorato e coloratissimo che coniuga splendidamente la modernità dei “roaring ‘20s” con tematiche mitologiche e metodi espressivi del passato. Per celebrare la fine della Grande Guerra si decide di rendere l’oggetto di uso quotidiano un oggetto di pregio, che anch’esso possa essere arte a tutti gli effetti. L’Art Déco pone le basi per il design e per l’haute couture moderni. Non stupisce pertanto che proprio Milano sia diventata una delle grandi capitali di design e moda, visto quanto l’Art Déco è stata presente in città. Tutto questo grazie al lavoro dell’intellettuale e deputato Guido Marangoni, che organizzò mostre Biennali a Monza prima, e Triennali poi a Milano dal 1933 e che continuano tutt’oggi.
E se si prende ispirazione dalle avanguardie del primo Novecento, come la prima sala brillantemente illustra, con colori vividi presi dall’Espressionismo e grafismo e sintesi più propri della Secessione Viennese, il Déco tuttavia è troppo intento a immaginare un futuro ideale, fatto di estetica, colori ovunque e forme nette, per prestare attenzione alla società che lo circondava. Grande attenzione è posta al contesto storico, grazie a un magistrale allestimento che integra benissimo spiegazioni, pannelli espositivi e anche schermi che proiettano filmati e video d’epoca. E ne spiegano la così rapida fine in suolo europeo. L’ultima sala, di grande impatto, è una contrapposizione tra filmati che illustrano la costruzione del Chrysler Building a New York, quando l’Art Déco passa negli Stati Uniti per vivere una seconda primavera, e le terraglie rosse di gusto più monumentale, essenziale e perentorio di Guido Andlovitz e Angelio Biancini per la S.C.I. di Laveno, e da Gio Ponti e Giovanni Gariboldi per la Richard-Ginori. Se il movimento è nato nel lusso e nello sfarzo, non ha purtroppo saputo resistere all’asprezza del suo contesto. La crisi del ’29 prima, e i durissimi anni dell’apice del regime ne hanno segnato la fine sul territorio Italiano. Ma con questa nota amara che ci accompagna all’uscita della mostra principale, il percorso espositivo continua.
Grazie a un’ultima ma importante collaborazione con la Fondazione FS Italiane, è stata organizzata nella Sala della Lanterna, sempre a Palazzo Reale, la mostra fotografica Padiglione Reale della stazione Centrale di Milano. Un capolavoro Art Déco. Un’ampissima selezione di scatti gentilmente prestati dagli Archivi della Fondazione FS Italiane, Archivio di Rete Ferroviaria Italiana e dal Civico Archivio Fotografico del Comune di Milano, ripercorre la storia del padiglione, e offre una panoramica di come l’Art Déco sia arrivata a colorare anche l’architettura ferroviaria italiana, mettendo anche in questo caso d’accordo innovazione e tradizione. Il Padiglione Reale in stazione sarà inoltre punto di partenza per una serie di tour guidati della città, a piedi o in bicicletta, organizzati da 24 ORE Cultura e volti alla riscoperta di quanto l’Art Déco sia pervasiva e costituisca una grossa parte della città di Milano, che vale la pena riscoprire, per una volta con calma e con l’agio di guardare ciò che ci sta attorno senza fretta. Da ultimo, il Museo delle Arti Decorative del Castello Sforzesco ospiterà per tutta la durata della mostra una selezione di porcellane di Gio Ponti, in un’occasione unica per gli appassionati, dal momento che il museo che le presta è attualmente inaccessibile al pubblico.
Le mostre sono visitabili dal 27 Febbraio al 29 Giugno 2025, Martedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato e Domenica dalle 10:00 alle 19:30, Giovedì dalle 10:00 alle 22:30. Lunedì è invece chiuso. L’ultimo ingresso sarà un’ora prima dell’orario di chiusura
I biglietti hanno un costo di 15€ per l’intero, dai 13€ ai 10€ per il ridotto, e 6€ per il ridotto speciale. Sono acquistabili presso la biglietteria di Palazzo Reale, o con l’aggiunta di costi di prevendita su https://ticket24ore.it . L’audioguida sarà inclusa nel biglietto.