Dal 13 maggio all’autunno 2025 esposto alla Reggia di Venaria Un trono per Napoli Recenti ricerche hanno provato che l’opera è di origine sabauda
Martedì 13 maggio 2025 - Domenica 19 ottobre 2025
TORINO

L’esposizione alla Reggia di Venaria del trono del Palazzo Reale di Napoli è frutto della collaborazione tra il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, il Palazzo Reale di Napoli e il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale che ne ha realizzato il restauro
L’intera operazione, resa possibile dal contributo di Intesa Sanpaolo, costituisce unulteriore tassello del metaforico viaggio nelle regalità italiane intrapreso da tempo dalla stessaReggia con numerose mostre, convegni e pubblicazioni. Proprio in questo viaggio, Napoli rivesteun ruolo importante: basti pensare allo spazio destinato ai palazzi ed alle corti partenopee nelle mostre Dalle Regge d’Italia (2017), Sovrani a tavola (2023) e nella recentissima Capodimonteda Reggia a Museo (2024).
Come annunciato dal prof. Massimo Osanna, Direttore avocante del Palazzo Reale di Napoli, gli interventi di restauro e approfondite ricerche sull’opera hanno comportato importanti conoscenze inedite come la scoperta che si tratti di un trono sabaudo e non borbonico (come a lungo erroneamente creduto), aggiungendo così un ulteriore senso alla presenza del trono nelle auliche sale di parata della Reggia. Un rapporto - quello fra Torino e Napoli - in linea col ruolo delle due antiche capitali e delle strette relazioni culturali che esse ebbero. Rapporti rinnovati oggi dalle collaborazioni fra i palazzi di Venaria e Napoli, entrambi membri dell’Associazione delle Residenze Reali Europee.
La presentazione del restauro alla Reggia di Venaria costituisce una significativa preview della XX edizione di Restituzioni, una delle più importanti iniziative del Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo a sostegno della tutela e della valorizzazione del patrimonio artistico italiano, che si terrà in autunno a Roma presso il Palazzo Esposizioni.
NUOVE ACQUISIZIONI DOCUMENTARIE
Una nuova “ricca sedia del trono scolpita dorata stile Impero” adorna la Reggia di Napoli a partire dal 1874, anno in cui è annotato il pagamento all’artigiano napoletano Luigi Ottajano, nell’ambito dei lavori di ammodernamento dell’Appartamento di Etichetta voluti da Casa Savoia.
Questo documento inedito e la relativa fattura dello scultore, di recente rinvenuti presso l’Archivio di Stato di Napoli, hanno permesso di datare il trono alla fase sabauda: si tratta di un’eccezionale scoperta che contraddice quanto ritenuto fino ad oggi, e cioè che il trono risalisse alla tarda età borbonica. All’intagliatore Ottajano (tra gli artefici della culla disegnata daDomenico Morelli per la nascita di Vittorio Emanuele III, donata dalla Città di Napoli nel 1869 alla Regina Margherita e oggi esposta alla Reggia di Caserta) era infatti finora attribuito, come aggiunta successiva, il solo coronamento con l’aquila con scudo crociato sul petto, emblema della nuova casa regnante. La decisione di dotare la Reggia napoletana di un trono realizzato ex novo è indicativa dell’importanza che la nuova dinastia attribuiva al complesso monumentale e alla città, in precedenza capitale del Regno borbonico.
Il trono, con sedile a tamburo, presenta elementi di stile Impero che rimandano all’artigianato della Restaurazione, come i braccioli decorati da leoni alati di grande effetto scultoreo. La spalliera semicircolare è ornata da borchie e rosette classicheggianti, che richiamano il noto prototipo del trono di Napoleone, disegnato da Charles Percier e Pierre-François Fontaine nel 1804 per il Palazzo delle Tuileries (già a Fontainebleau e ora al Louvre).
IL RESTAURO
Il restauro del trono, eseguito dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, ha visto il coinvolgimento del Laboratorio di Arredi Lignei e di quello di Tessuti e Cuoio. L’intervento ha permesso, sulla base dei risultati emersi da specifiche analisi scientifiche, di riconsegnare lo straordinario arredo completamente restaurato nella struttura lignea scolpita e dorata e rinnovato per quanto riguarda la parte tessile e la passamaneria.
Buona parte della pulitura superficiale è stata condotta con l’utilizzo del laser, che ha consentito alla sottile lamina metallica dorata di ritrovare una perduta e inaspettata luminosità; a ciò è seguito un lungo intervento di consolidamento delle aree decoese e un’attenta riequilibratura cromatica, a garanzia di una piena godibilità estetica. Come visibile nella fotografia storica Alinari di inizio Novecento che documenta l’allestimento sabaudo della sala del trono del Palazzo Reale di Napoli, il trono risulta ad oggi privo di alcuni elementi decorativi nella parte alta della spalliera e sui montanti a colonna laterali. Il ricco baldacchino con l’aquila sulla sommità, andato perduto nella prima metà del secolo scorso, fu in seguito sostituito.
DOVE
Reggia di Venaria, percorso di visita, piano nobile, Camera di parata della Regina
QUANDO
13 maggio – autunno 2025
COME
Compreso nel biglietto di ingresso alla Reggia
INFORMAZIONI
lavenaria.it – residenzerealisabaude.com
Il trono dopo l’intervento di restauro
Foto ©Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”
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