Perchè vedere la mostra "Frida Kahlo through the lens of Nickolas Muray", mostra a Roma. Critica a cura di Annalisa Airò
Sabato 15 marzo 2025 - Domenica 20 luglio 2025
Roma, RM, Italia

FRIDA KAHLO through the lens of Nickolas Muray
Apre domani 15 marzo a Roma, presso il Museo Storico della Fanteria a Piazza Santa Croce in Gerusaleme, la Mostra “FRIDA KAHLO through the lens of Nickolas Muray” presentata ieri alla stampa dalla curatrice Vittoria Mainoldi insieme con Fabiola Lacagnina.
La mostra, che coincide con il centenario dell’incidente subìto da Frida Kahlo e che segnò indubbiamente la vita dell’artista tanto da coincidere con l’inizio della sua vita artistica, è patrocinata tra gli altri dall’Ambasciata del Messico. Infatti la peculiarità di questa esposizione è proprio quella di spostare l’attenzione del pubblico dalle opere di Frida Kahlo alla sua personalità e a tutto ciò che ha contribuito a formarla rendendola un’icona, eclettica, rivoluzionaria, fonte di ispirazione per le donne e gli artisti da circa un secolo.
La mostra ci racconta Frida attraverso gli occhi del fotografo ungherese/americano Nick Muray che per circa dieci anni è stato uno dei suoi amanti e suo grande amico per oltre 30 anni, fino alla morte. La figlia di Muray ha rinvenuto in cantina una scatola con centinaia di foto di Frida Kahlo altrettante lettere scambiate da Nick e Frida che ci raccontano la loro relazione intensa iniziata dopo una visita di Nick in Messico e proseguita fino al 1954. Le foto scattate da Muray a Frida nel corso della loro storia d’amore vanno dal 1937 al 1946 la ritraggono sotto una prospettiva a 360 gradi: quella dell’amico, dell’amante, del confidente, e nello stesso tempo, scrive la curatrice, “mostrano la qualità di Muray come ritrattista e come maestro della fotografia a colori, campo pioneristico in quegli anni”. Dunque, attraverso le opere di questo fotografo, grande sperimentatore della fotografia a colori ci viene raccontato il rapporto tra Frida e la sua immagine, tra Frida e il colore, tra Frida e il ritratto.

Tra le 60 fotografie esposte ve ne sono alcune che riproducono opere e documenti di Frida evidenziando così il rapporto tra la pittrice e la sua immagine, che lei stessa ha largamente utilizzando, dipingendo numerosi autoritratti che hanno contribuito farne un’icona pop. Frida Kahlo infatti, pur essendo stata invitata da Breton a Parigi ad esporre insieme ai surrealisti, ha sempre rifiutato la definizione di surrealista, dichiarando semmai di sentirsi “iperrealista” in quanto voleva raccontare la realtà, il dolore, non i sogni. E alla sua realtà apparteneva il mondo messicano, territorio multiculturale in cui convergono tradizioni e culture diverse, da cui trae il suo modo di abbigliarsi, certamente inconsueto rispetto alla realtà americana dell’epoca. Nella mostra si possono ammirare le riproduzioni magnifiche di alcuni abiti e gioielli indossati da Frida tra cui l’abito tehuana di Oaxaca che ha contraddistinto il suo stile e che è spesso ritratto da Nick. Il significato rivoluzionario di questa scelta sociale e politica è importantissimo visto che Tehuana è contraddistinta dall’unica cultura matriarcale in cui le donne erano lavoratrici autosufficienti e sfoggiavano orgogliosamente il loro status anche attraverso i colori e le decorazioni degli abiti che indossavano. Questa scelta “politica” e non solo di stile ha fatto di Frida Kahlo un’icona della moda, ispiratrice di tante maison e persino di un rossetto di Elena Rubinstein a lei dedicato.

La personalità complessa e affascinante di Frida Kahlo emerge dalla rappresentazione fotografica di Murrey dei vari momenti della vita dell’artista a partire dalle prime foto del 1937 con il marito Diego Rivera altra personalità intrigante, di cui è stata la terza moglie e che ha risposato dopo una separazione di anno. Si intrecciano quindi momenti privati, vita pubblica ed eventi politici mai banali. Ne emerge la personalità di una donna eclettica, bohemienne, rivoluzionaria, dotata di sarcasmo e ironia. La mostra espone anche la collezione filatelica a lei dedicata da paesi anche lontanissimi tra loro, dall’America all’Africa a testimonianza del segno che la donna ha lasciato nel mondo, non solo con le sue opere.
Frida Kahlo è oggi il simbolo della libertà della donna nonostante la sua invalidità, simbolo della libertà sessuale, dell’autosufficienza della lotta contro le disuguaglianze e le ingiustizie. Oggi che si parla di muri proprio tra America e Messico, la figura dell’artista messicana più trasgressiva è a tutto tondo e sotto ogni aspetto l’icona da cui trarre ispirazione.
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