Parma - Itinerario liberty

Tra l’ultimo decennio dell’Ottocento e i primi del Novecento si delinea in Europa un movimento chiamato Art Nouveau, arte di innovazione che diventa ben presto il gusto dominante di un’epoca: la Belle Epoque. In Italia prende il nome di Liberty dalla ditta di arredi moderni “Liberty &Liberty Co”, attiva a Londra sin dal 1875. Nei vari stati europei assume nomi diversi.
Il nostro itinerario Villa Bonazzi, v.le Magenta / viale Rustici 8
Villa Cornelli, v.le Magenta / p.le XXV Aprile
Poste Regie, via M. Melloni
Ex Salone del Mobile Guastalla, p.le d’Acquisto 13-15
Palazzo Draghi, via Trento 20
Case Bormioli, via Farnese 17-21
Casa Barilli, via Fonderie
Il Liberty a Parma Agli inizi del secolo, mentre si diffonde sempre più vistosamente lo stile modernista, a Parma si assiste ad una ripresa edilizia pubblica e residenziale, accolta con disinteresse dai critici del tempo per un ingiustificato rifiuto preconcetto di riconoscere valida qualsiasi forma, struttura o motivo decorativo estraneo all’eredità dei secoli passati. L’ex capitale ducale è, tuttavia, sede di un Istituto di Belle Arti dove l’insegnamento di architettura è affidato a due maestri di indiscussa fama, Edoardo Collemarini e Giuseppe Mancini. Da questa scuola escono quasi tutti i protagonisti del Liberty locale: Moderanno Chiavelli, Ettore Leoni, Ennio Mora, Fortunato Morestori, Elio Ricci, Olindo Tomasi, Camillo Uccelli, Mario Vacca. L’attività di questi architetti si esplica con ammirevole coerenza mediante oculati interventi che non compromettono l’integrità del centro storico e nobilitano alcune aree del dilatato perimetro urbano, venutosi a creare dopo la improvvida demolizione delle mura voluta dal sindaco Giovanni Mariotti. Vengono chiamati a decorare i nuovi edifici artisti attenti alla “nuova arte”, primo fra tutti Amedeo Bocchi. A lui si affiancano Daniele De Strobel, Paolo Baratta, Latino Barilli e, ancora, gli scultori Renato Brozzi ed Ettore Ximenes. Non poche di queste opere, specialmente per gli apparati decorativi, i particolari rifiniti con amore, il vivido sbocciare dei temi ornamentali, il “bello” distribuito in ogni cosa fatta dall’uomo indurranno i partecipanti di questo percorso a scoperte e riflessioni inaspettate. (da: Gianni Capelli, Gli architetti del Primo Novecento a Parma)
Si ringrazia per l'itinerario FIAB PARMA e SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI
foto: Flavio Brunetti