Paul Cézanne con la sua "Natura morta con ciliegie" alla Fondazioni Magnani Rocca di Traversetolo
La natura morta di Cézanne è singolare per il suo distacco da ogni desiderio che non sia estetico contemplativo. La frutta sul tavolo, i piatti e le bottiglie non sono scelti o disposti per un pasto, non hanno nulla della formalità dell’intenzione umana…Il mondo delle cose prossime, come quello dei paesaggi lontani, esiste per Cézanne come qualche cosa che debba essere contemplato più che usato; ed esiste in una specie di disordine naturale, pre-umano, che deve venire prima dominato dal metodo di costruzione dell’artista”.
E’ il sottile equilibrio tra i toni freddi e caldi, i rossi delle ciliegie, l’ocra del tavolo e il bianco e blu del piatto, della tazzina a conferire a quest’opera, "Natura morta con ciliegie", databile intorno al 1890, un fascino particolare. Rafforzato ulteriormente dal senso di ariosità che la pervade, derivato non solo dalla trasparenza dell’acquerello, ma dall’alternarsi delle aree dipinte con quelle lasciate libere, solo circoscritte dalla traccia del pennello.
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