Bardi, frazione Gravago - Chiesa di San Michele Arcangelo

Chiesa di S. Michele, situata a "Monastero", frazione di Gravago-Bardi
GRAVAGO e il suo territorio
Il toponimo è di derivazione ligure (i liguri furono vinti da Roma, che sottomise questi luoghi al municipium di Veleia: da lì un’importante direttrice raggiungeva il Ceno presso bardi (che ancora non esisteva) e proseguiva in sponda destra del Noveglia verso Borgotaro e Pontremoli. Lungo questa strada, riutilizzata dai Longobardi, sorgerà il monastero, ricordato nel 744 in un privilegio di Ilprando re dei longobardi
La facciata ha linee barocche, con quattro nicchie contenenti le statue degli evangelisti e in alto la statua di S.Michele.
S. MICHELE arcangelo: principe delle milizie celesti, psicopompo; già considerato principe degli angeli dagli ebrei, protettore del popolo eletto, gli sono generalmente dedicate gli ossari e le cappelle dei cimiteri. Nell’antico testamento appare per tre volte, sempre come difensore del popolo ebraico. Il suo nome suona Mi-Ka-El = chi è come Dio?. Nel nuovo testamento è presentato come avversario del demonio, vincitore dell’ultima battaglia contro satana (S. Giovanni, Apocalisse); festa il 29 settembre (con Raffaele e Gabriele).
Iconografia: con spada/lancia, sotto i piedi il dragone, e a volte la bilancia (pesatura delle anime dopo la morte).
All’inizio dei monaci benedettini, passò poi a sacerdoti ordinati dal vescovo di Piacenza.
La chiesa attuale è edificata a partire dalla metà del ‘600 e ingrandita nella prima metà del ‘700. Il campanile è ultimato nel 1870.
Nella zona sorgeranno poi il castello di Gravago (nel 1234 appartiene ai Platoni, che diverranno vassalli dei Landi); nel 1269 vi trova rifugio Ubertino, resistendo ai piacentini che avevano assediato la rocca di Bardi. Ubertino aveva, alla Brè, una possente casa-forte, la caminata (con camino)