Salsomaggiore_Pieve romanica di san Giovanni Battista a Contignaco

La Chiesa di San Giovanni in Contignaco risale all`epoca pre-romana. Lo rivela la sua struttura semplice e severa: quella primitiva subì, verosimilmente, l`insulto di bande armate, venute a combattere sotto i castelli di Contignaco (tuttora esistente e sede di una azienda vinicola) e Galinella (di cui rimangono solo tracce). L`edificio venne ricostruita intorno al 1330, munendo la canonica di mura, feritoie e altri accorgimenti difensivi.I recenti restauri hanno dato alla pieve la suggestiva austerità del romanico. Degli affreschi rinascimentali dipinti sulle colonne che sostenevano gli archi, se ne è salvato solo uno, è l`affresco raffigurante una Santa Lucia, eseguita nel 1517. Altre pitture quattrocentesche, rinvenute nella cella campanaria, opera di un artista padano, sono state collocate lungo le navate della chiesetta. Ancora oggi il colle ove sorge la pieve appare immersa in una quiete solenne di altri tempi e suscita un grande senso di pace.
La Pieve Romanica di Contignaco è un inconfondibile nucleo medievale arroccato sulla sommità del colle, solidamente costruito in blocchi d'arenaria. Oltre a numerosi affreschi votivi del XIV e XV secolo la Pieve conserva la testimonianza pittorica, seppur frammentaria, di un singolare artista locale attivo verso la metà del Quattrocento. Si tratta di Antonio Mozzi di Contignaco, noto alle antiche cronache d'arte per aver lavorato in San Francesco al Prato, a Parma. In effetti è stata sottolinata una forte analogia stilistica tra gli affreschi parmensi e il maestoso Cristo in Mandorla che insieme ad altri cospicui frammenti costituiva, all'interno della Pieve, un ciclo decorativo omogeneo nella smembrata cappella del campanile.
Anche la Pieve, che negli ultimi decenni è stata profondamente restaurata e ricondotta al rigoroso assetto primitivo, nel corso dei secoli è stata arricchita con aggiunte e trasformazioni architettoniche e decorative, particolarmente nell'epoca barocca e nell'Ottocento. Questi momenti sono ora documentati da un curioso paliotto in scaliola del primo Settecento; della stessa epoca una Pala con la Madonna e il Bambino e i Santi Sebastiano e Agnese, proveniente forse dalla cappella del distrutto castello di Gallinella.
Al 1840 risale invece il San Giovanni Battista, lavoro accademico di Luigi Vigotti, donato alla Chiesa dalla Duchessa Maria Luigia.
Fonte VISIT SALSOMAGGIORE