Nivola, Savelli, Scarpitta: UN TRIO INTERNAZIONALE, mostra a Milano
Giovedì 22 maggio 2025 - Sabato 28 giugno 2025
Milano

22 maggio – 28 giugno
Nivola, Savelli, Scarpitta: UN TRIO INTERNAZIONALE
a cura di Luigi Sansone
La Paula Seegy Gallery ospita l’importante collettiva dall’atmosfera cosmopolita intitolata Nivola, Savelli, Scarpitta: un trio internazionale, a cura di Luigi Sansone, dal 22 maggio al 28 giugno. La mostra riunisce in un percorso inedito le opere di tre protagonisti di una stagione artistica intensa e profondamente intrecciata tra l’Italia e gli Stati Uniti del secondo Novecento, Costantino Nivola, Angelo Savelli e Salvatore Scarpitta.
L’esposizione rende tutta la densità di un’esperienza che ha attraversato l’oceano, i tre artisti hanno infatti ricoperto un ruolo primario nella fitta rete di scambi culturali del tempo e intessuto forti relazioni con artisti, galleristi e istituzioni. Come scrive Sansone: “hanno respirato e vissuto l’arte e la cultura dei due continenti e nello stesso tempo hanno contribuito con il loro lavoro, viaggi, mostre e scritti a far conoscere l’arte italiana in America ed essere ‘ambasciatori’ dell’arte americana in Italia”.
Si ammirano i lavori esposti di Costantino Nivola, sculture in terracotta, latta e bronzo, oltre a pastelli, disegni e litografie, che incarnano una sensibilità che nasce dal Mediterraneo e dalla Sardegna, sua terra di nascita, in dialogo con la modernità. Le piccole forme plastiche modellate negli anni Settanta e Ottanta, come le terrecotte del 1977 o le lamine in latta del 1979, parlano un linguaggio intimo e simbolico; le litografie Su vadianu ed Esperanzia (1975) evocano archetipi ancestrali, mentre i disegni preparatori e gli studi per sculture mostrano l’attenzione costante dell’artista al legame tra gesto, spazio e architettura. Così Nivola scrive nel 1958 sulla rivista “It is”: “La scultura è l’arte di creare opere tridimensionali con un rapporto di forme potenziate dalla luce”.
Le superfici bianche e leggere di Angelo Savelli propongono un’arte di contemplazione e concentrazione visiva. I lavori esposti testimoniano l’evoluzione del suo vocabolario formale dagli anni Cinquanta agli Ottanta, passando dalla struttura geometrica di Composizione (1953) fino alle opere più radicalmente astratte degli ultimi decenni, sempre più essenziali e monocromatiche, in cui a dominare è il colore bianco. Lo stesso Savelli racconta: “Quel bianco, che era nel frattempo addormentato dentro di me, è venuto fuori all’improvviso, è esploso in tutta la sua potenza espressiva. Da allora […] non l’ho più abbandonato”. Un bianco come in Harmony (1985), Diamond (1980) o Lighting (1981) diventa luce attiva, campo di vibrazione, spazio per lo sguardo e per il pensiero.
Ad incarnare più intensamente il senso del doppio radicamento tra Italia e Stati Uniti è Salvatore Scarpitta, che partecipa all’esposizione con una selezione ricca di tensione fisica ed emotiva. Dalla sua prima tela estroflessa Senza titolo del 1957, ai due collage Incidente a Rimini del 1977 fino ai lavori su tela con bitume e olio degli anni Ottanta, il suo gesto è sempre spinto da un'urgenza esistenziale. Le superfici sono attraversate da strappi, intrecci, resistenze: un’energia compressa e trattenuta che trova forma anche nei segni di opere come Senza titolo (kite for invasion), uno dei pochissimi elementi superstiti di un’installazione presentata nel 1961 alla Dwan Gallery di Los Angeles e successivamente smontata dall’artista. I lavori di Scarpitta, con richiami a pittura, oggetti e memoria, si muovono tra la corsa e la ferita, potenza meccanica e tensione intima, ogni opera è un punto d’impatto, una traccia dinamica che trattiene il movimento nella materia.
Attraverso dipinti, sculture, disegni, la mostra presso la Paula Seegy Gallery ricostruisce l’orizzonte condiviso da Nivola, Savelli e Scarpitta, con uno sguardo alle loro esperienze comuni e alle loro differenze nella narrazione viva della modernità.
Il percorso espositivo guarda alle tensioni tra identità e linguaggio, forma e materia, luce e memoria, in uno “spazio-tempo” artistico che ha creato un dialogo tra le due sponde dell’Atlantico.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione con testi di Luigi Sansone.
Cenni biografici
Costantino Nivola nasce a Orani (Nuoro) nel 1911. Si diploma all’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Monza, in seguito diviene Art Director per la Olivetti di Milano e nel 1939 si trasferisce a New York. Entra nella scena artistica americana del dopoguerra, stringe amicizia con de Kooning, Kline, Vicente, Sterne, Léger, Calder, Steinberg e Le Corbusier, con il quale instaura un rapporto duraturo. Fa parte del Club di New York, nato intorno al 1948, nel cui ambito lo scultore Philip Pavia, artisti tra i quali Robert Motherwell, Willem de Kooning, Isamu Noguchi, George Spaventa e il futuro gallerista Leo Castelli, si uniscono per progettare la 9th Street Art Exhibition of Paintings and Sculpture, svolta importante per la pittura moderna americana. Collabora alla rivista “It Is. A Magazine for Abstract Art” fondata e diretta da Pavia nell’ambito del Club; tiene la sua prima mostra di scultura nel 1950 alla Tibor de Nagy Gallery. Realizza grandi bassorilievi in sabbia e il murale per lo showroom Olivetti a New York (1954), che riscuote un grande successo e gli spalanca le porte a numerose committenze pubbliche e private. Nonostante la lunga permanenza in America, mantiene un forte legame con l’Italia, testimoniato da progetti come il restauro di Piazza Sebastiano Satta a Nuoro, il graffito e l’affresco per la facciata della Chiesa di Sa Itria a Orani, le mostre a Milano alla Galleria del Milione (1959) e alla Galleria dell’Ariete (1962). La sua opera riflette temi della vita quotidiana e del tempo libero, la ciclicità dell’esistenza e l’identità sarda, come nelle serie Madri, Vedove e Lavoratori sardi. Per Nivola, la luce del Mediterraneo a lui molto cara è inseparabile dalle sculture.
Angelo Savelli nasce a Pizzo Calabro (Catanzaro) nel 1911. Frequenta il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 1945 aderisce all’Art Club insieme ad artisti come Severini, Montanarini, Tamburi e successivamente Turcato, Consagra, Corpora, Mafai, Perilli e Piero Dorazio, suo caro amico. Partecipa a diverse edizioni della Quadriennale di Roma e della Biennale di Venezia, dove nel 1964 riceve la medaglia d’oro per la grafica. Nel 1953 sposa la giornalista americana Elizabeth Fisher, con la quale si trasferisce definitivamente a New York, attratto dal grande fermento culturale della metropoli americana in un periodo in cui l’Espressionismo astratto domina le scene del mondo dell’arte. Entra subito in contatto con alcuni esponenti della New York School, tra i quali gli scultori Philip Pavia e Costantino Nivola, i pittori Herbert Ferber, Motherwell, Newman, Reinhardt, Stamos, Marca-Relli e Salvatore Scarpitta. Tra il 1955 e il 1956 Savelli inizia a realizzare presso l’Artist Workshop di New York una serie di serigrafie e acquerelli dai colori forti e contrastanti di carattere espressionista astratto e crea per la prima volta, in un unico esemplare, una stampa monocromatica bianca. Nel 1958 alla galleria di Castelli espone per l’ultima volta la sua pittura coloristica; in seguito la sua arte sarà incentrata sul bianco come espressione di meditazione spirituale, che lo accompagnerà per sempre. Dal 1960 insegna all’Università della Pennsylvania a Philadelphia e a seguire alla Columbia University di New York. Nel 1979 riceve una borsa di studio dalla Fondazione Guggenheim, che gli consente un lungo soggiorno in Europa. Espone nel 1984 al P.A.C. di Milano; nel 1988 la Rai di New York gli dedica un documentario. Nel 1991 viene intitolato a suo nome il Centro per l’Arte Contemporanea di Lamezia Terme. Muore il 27 aprile del 1995; lo stesso anno la Biennale di Venezia gli dedica una sala personale.
Salvatore Scarpitta nasce a New York nel 1919 e si trasferisce in Italia nel 1936 da Los Angeles per studiare all’Accademia di Belle Arti di Roma. Durante la Seconda guerra mondiale, in quanto americano e antifascista, viene internato sul lago di Bolsena, riesce a fuggire sui monti dell’Abruzzo e successivamente raggiunge Napoli, dove nel 1945 presta servizio nella Marina degli Stati Uniti come interprete per l’esercito americano.
Dopo un breve rientro in California nel 1946, torna in Italia e tiene le sue prime mostre personali a Roma presso le Gallerie Chiurazzi, Il Pincio e La Tartaruga, a Milano alla Galleria del Naviglio e alla Galleria dell’Ariete. Nel 1958 presenta alla Tartaruga i primi “quadri bendati”, realizzati con strisce di cotone imbevute di resina e adesivi, opere con cui si avvia a una lunga e proficua collaborazione con Leo Castelli. Grazie all’aiuto di Ileana Sonnabend e di Frederick Kiesler, nel 1959 espone per la prima volta alla Castelli Gallery di New York. Negli anni Sessanta, alla Dwan Gallery di Los Angeles, oltre alle sue “bende”, espone le X Frames, opere modulari che anticipano il minimalismo, corrente che dopo pochi anni avrebbe spopolato a livello internazionale. Nel 1964, alla Galleria dell’Ariete, presenta lavori con pezzi di auto da corsa, riflettendo la sua passione per l’automobilismo, finché nel 1986 gareggia con una sprint car da lui stesso costruita, la Sal Scarpitta Special. Dagli anni Settanta si dedica alla costruzione di slitte - veicoli scultorei in materiali misti e strisce avvolte in resina - considerate tra le sue espressioni più poetiche. Riconosciuto per inventiva e profondità pittorica, viene definito da Piero Dorazio “uno dei veri protagonisti” della sua generazione.
Coordinate mostra
Titolo Nivola, Savelli, Scarpitta: un trio internazionale
A cura di Luigi Sansone
Sede Paula Seegy Gallery, via San Maurilio 14 - Milano
Date 22 maggio - 28 giugno
Inaugurazione giovedì 22 maggio, ore 18
Orari da martedì a sabato, ore 12 - 19
Ingresso libero
Info al pubblico paula@paulaseegygallery.com – mob. +39 340 4215312
www.paulaseegygallery.com
Angelo Savelli, Senza titolo, 1978
LE BONTA’ DI PARMA A CASA TUA vendita online
CASEIFICIO LA MADONNINA Specialità parmigiano reggiano e salumi
VIA SCIPIONE PONTE, 19 Salsomaggiore Terme - 43039 0524/570905
VISITE E DEGUSTAZIONI IN LOCO
FONTANA ERMES S. p. A. “Prosciutti e salumi con i fiocchi “
Via S. Vitale, 12 43038 Sala Baganza (PR)
Tel. +39 0521 335811 Fax +39 0521 833816 Email: info@ermesfontana.it
SOCIETA' AGRICOLA BIOLOGICA SAN PAOLO specialità salumi di suino nero allevati allo stato brado
Strada per Sant'Andrea 82 Loc. Santa Lucia 43014 Medesano tel. 0525 59150 333 3967895 342-1633861
e-mail: info@agricolasanpaolo.it
BIRRIFICIO DEL DUCATO srl il birrificio italiano più premiato al mondo.
Strada Argine, 43 Soragna 43019
Tel.+39 0524 90137 E.mail info@birrificiodelducato.it
VENDITA ONLINE E NELLO SPACCIO
VISITE GUIDATE
CASEIFICIO SOCIALE CODURO - Parmigiano Reggiano e prodotti tipici di Fidenza
Via Coduro, 10, Fidenza
labottegadelcoduro@libero.it tel. +39 333 441 3971
ENOTECA OMBRE ROSSE spedizioni express di bottiglie di vino
B.go G. Tommasini, 18 – 43121 PARMA Tel. 0521.289575
PER LA TUA VOGLIA D’ARTE
Le Due Torri Galleria di Tomasi Tommaso
via Centolance 18
43015 Noceto (Parma)
Tel: 0521625181 336570765
SE VUOI DORMIRE A ROMA ZONA SAN GIOVANNI CLICCA QUI