Rodolfi Mansueto il "papà" dell'Ortolina

Mansueto Rodolfi nasce a Vicofertile nel 1882 da Giuseppe e Maria Mutti.
Fin dall’infanzia dimostra grande spirito e inizia presto a lavorare come garzone nel caseificio del barone Paganini a San Ruffino.
Impara in poco tempo il lavoro, tanto da beneficiare della protezione del barone che vorrebbe trattenerlo con lui, ma Mansueto ha l’obiettivo di condurre in proprio l’attività casearia.
Il padre Giuseppe e lo zio Remigio, lo aiutano a rilevare un piccolo caseificio ad Ozzano Taro. Inizia quindi a concretizzarsi il suo sogno.
Nel 1906 Mansueto affianca alla produzione del Parmigiano quella della conserva di pomodoro costruendo una piccola fabbrica sempre a Ozzano Taro e dà inizio con coraggio e passione alla sua edificante attività lavorativa.
A vent’anni sposa Virginia Mutti, detta Ida, da cui avrà quattro figli, Lucio, Lucia, Luisa e Giuseppe.
Le difficoltà economiche, unite all’impegno nell’allevare i figli, si fanno sentire, ma l’intraprendenza di lui e la tenacia di Ida li rende una coppia unita e complice.
Ida avrà un ruolo determinante nella vita di Mansueto, anche dal punto di vista lavorativo nell’azienda agricola che Mansueto crea attraverso l’acquisizione di poderi vicini allo stabilimento di Ozzano e a Madregolo dove si coltiverà pomodoro e produrrà latte.
Durante la Prima Guerra mondiale Mansueto presta servizio nel corpo degli Alpini.
Un’esperienza forte, dura, soprattutto con il pensiero di aver lasciato sulle spalle della moglie il peso di una famiglia e di un’azienda di cui prendersi cura.
Al suo rientro a casa, proprio quell’esperienza gli ispirerà il marchio per i propri prodotti. L’immagine dell’alpino, sulla vetta di un monte, come ad identificare superiorità e supremazia, con ai lati due grappoli di pomodoro, diventerà poi il brand sulle scatole dei prodotti Rodolfi. Nel marchio compaiono tutte le medaglie riconosciute fino a quel momento.
Negli anni ‘30 acquisisce lo stabilimento di Castelguelfo (PR).
La guerra non risparmia i Rodolfi che non si arrendono. Entra nell’attività il figlio Lucio, che dà al padre ancora più carica e stimoli.
Durante la Seconda Guerra mondiale però i bombardamenti colpiscono gli stabilimenti rendendo difficoltosa l’attività. Così, nel 1945, Giuseppe, l’ultimo dei figli, entra a tempo pieno nell’azienda. Mansueto con i figli Lucio e Giuseppe al suo fianco, con volontà e determinazione, inizia la ricostruzione, il potenziamento e l’innovazione della fabbrica.
La Rodolfi è tra le prime aziende a dotarsi dei nuovi impianti in acciaio inossidabile in sostituzione al rame e a intraprendere un percorso sui mercati internazionali.
La vera rivoluzione è il lancio dell’Ortolina. Una ricetta casalinga del 1936, utilizzata per i pranzi della domenica in casa Rodolfi e che Mansueto decide di produrre industrialmente.
Il successo è immediato. Un prodotto innovativo per quel periodo, grazie anche all’inconsueta confezione in tubetto: pratica e veloce.
Lo slogan “L’orto in cucina” richiama la genuinità del prodotto portando alla memoria i sapori casalinghi e tradizionali.
Negli anni Sessanta la Rodolfi, grazie ai suoi impianti avanzati e agli elevati standard di qualità, inizia la produzione di sughi pronti, salse, passate e polpa di pomodoro, anche per conto terzi-
Mansueto, dopo una vita di successo, si spegne a Ozzano Taro il 5 gennaio 1970.
La Società, prosegue l’attività con i figli Lucio e Giuseppe.