La Parigi invisibile di Brassaï di Elisa Gennari
Milano - Palazzo Reale - Milano
Boulevard parigini che serpeggiano nel buio, lampioni che emergono restii nella nebbia e amanti silenziosi illuminati dai fari di qualche taxi.
Era il 22 Febbraio 1924 quando Brassaï, pseudonimo di Gyula Halász arrivò per la prima volta a Parigi. Estasiato dalla frenesia e dalla modernità della città delle luci, si trasferì nel cuore di Parigi e presto strinse amicizia con artisti e letterati del tempo come Breton e Picasso. Esattamente cento anni dopo, la città di Milano gli dedica una mostra che ci permette di ammirare Parigi attraverso gli occhi di un grande fotografo. In mostra infatti sono visibili oltre 200 stampe vintage realizzate da Brassaï attraverso la camera oscura. Come un flâneur, Brassaï lasciava che le strade parigine lo cullassero, si faceva avvolgere dalla nebbia e dai rumori della vita notturna, lasciando che il suo occhio si posasse sui dettagli più strani, misteriosi e maliziosi di questa città. i suoi primi scatti notturni risalgono al 1929 racchiudendo scorci di una Parigi quasi surrealista nei suoi dettagli più strani e curiosi. Come Cartier-Bresson, Brassaï fu una delle figure chiave che influenzò non solo la fotografia, ma la cultura stessa del tempo, innescando relazioni anche col surrealismo, il cubismo e l’art brut. E in questo fu fondamentale la sua capacità di passare da un mezzo espressivo all altro. Infatti Brassaï fu un artista a 360 gradi. Era pittore, artista fotografo e cineasta, dedicandosi in egual misura a tutti questi mezzi espressivi. Brassaï era un ragazzo del ’99, faceva parte della cosiddetta generazione perduta e come Henri Toulouse-Lautrec era solito guardare alla realtà con uno sguardo privo di giudizio, uno sguardo quasi disinteressato e distaccato dalla realtà e che al contempo coglieva tutta la vitalità e la centralità dei suoi soggetti. Il percorso di visita, dice il curatore Philippe Ribeyrolles, nonché nipote di Brassaï, è stata realizzata con lo stesso spirito econ l’occhio dei Brassaï stesso, che si percepisce in tutte le stanze. Le 9 sezioni in cui si articola la mostra non seguono un ordine cronologico ma una coerenza visuale che ci permette di conoscere il suo animo. Si comincia dalla Parigi di giorno, la Parigi dei lavoratori e dei bambini, passando per la Parigi notturna, degli amanti e dei silenzi per arrivare alla Parigi segreta, dei cabaret e delle feste, terminando con la Parigi della strada, con i bellissimi scatti di Brassaï ai graffiti lungo i muri delle case. Come su di un tram che viaggia nella penombra vediamo apparire tra le foto oggetti, dipinti e poi vasi, tappeti…tutto diventa nitido e chiaro tra la luce fioca delle sale. In questo viaggio possiamo dunque ammirare tutta la completezza della produzione artistica di Brassaï nella sua amata Parigi.
La mostra, realizzata in collaborazione con l’Estate Brassaï e curata da Philippe Ribeyrolles, è pronta ad incantare amanti dell’arte e della fotografia fino al 2 Giugno 2024