Traversetolo: “La comunicazione: l’importanza dell’empatia nella relazione educativa”
Traversetolo

Mercoledì 9 aprile 2025, ore 18, Corte Agresti
Quarto e ultimo appuntamento per genitori e personale educativo
del Progetto di continuità 0-6 anni
La parola ai presidi e alle educatrici
Quarto e ultimo appuntamento del Progetto di continuità educativa 0-6 anni per genitori e personale educativo. Mercoledì 9 aprile, alle ore 18, nella Sala Consiglio della Corte Agresti, ci si confronterà su “La comunicazione: l’importanza dell’empatia nella relazione educativa”. A guidare l’incontro saranno, come di consueto, Sara Crisantemi, pedagogista, formatrice e coordinatrice del Progetto 0-6, e Irene Alessandrino, atelierista.
Il tema dell’anno scolastico 2025/2026 è stato quello della relazione: tra le persone, con il territorio, con i materiali.
Per i genitori e il personale educativo, il progetto ha previsto quattro incontri formativi e di incontro/conoscenza, secondo una modalità partecipativa ed esperienziale con la possibilità di interagire con materiali destrutturati per dar vita e concretezza agli argomenti che trattati.
Alunni e alunne di nido, scuole dell’infanzia e prime classi della scuola primaria hanno invece avuto l’opportunità di vivere un luogo specifico e prezioso del proprio territorio, mantenendo la modalità conoscitiva per eccellenza dell’infanzia, cioè quella che passa attraverso i sensi, i materiali, il fare con le mani. Quindi, il percorso si è incentrato sulla relazione tra i bambini e le bambine di scuole e classi diverse, in incontri di continuità educativa dove hanno potuto scambiarsi le esperienze fatte sul territorio, in un percorso di arricchimento e conoscenza reciproci.
Una delle peculiarità del progetto è, appunto, quella di mettere in rete le scuole locali.
Clemente Pedrona è presidente della scuola materna “Madonna di Fatima” di Mamiano che ha
aderito fin dall’inizio al Progetto perché “consente a bambini e bambine di fare nuove esperienze e
acquisire nuove conoscenze. I nostri alunni, ad esempio, stanno ‘scoprendo’ la Fondazione
Magnani Rocca. Poi, mette in collegamento le varie scuole del territorio, che si confrontano e
condividono le buone pratiche tra loro, cosa molto produttiva, pur avendo ognuna organizzazione,
impostazione, proposta didattica e storia proprie. Infine, offre una formazione per i genitori,
mestiere oggi più che mai complesso. È un progetto che merita di durare nel tempo e ringrazio
l’amministrazione per averci creduto e investito”.
“Questi incontri sono un faro che indica la strada, che cuce l'abito su noi stessi, sulle nostre idee,
sul nostro essere, sul fare educazione ed essere genitori – commenta Maria Chiara Bola, presidente
di nido e scuola dell’infanzia “Il Paoletti” – Sono momenti di incontro autentici, in cui costruire e
curare la relazione vivendo insieme: il miglior dono che possiamo fare all’altro è esserci. Il
progetto integrato ha dato ottimi spunti di riflessione. Tutto questo fare avrà un prezioso rimando
nella giornata di sabato 17 maggio, quando genitori e bambini potranno toccare con mano ed
entrare dentro l’esperienza con video, mostre e laboratori pratici da fare insieme”.
Luciana Silva, coordinatrice per la scuola materna “Madonna di Fatima” porta il pensiero delle
educatrici: “Questo progetto è una grande risorsa per famiglie e operatrici. In particolare, dopo il
laboratorio con l’atelierista e l’approccio teorico, durante gli incontri i genitori intervengono
portando i loro dubbi e le loro perplessità, sul tema trattato ma anche, grazie alla flessibilità della
pedagogista, sugli interrogativi che stanno loro a cuore in quel momento. Per noi insegnanti è un
momento di formazione alternativa interessante proprio perché ascoltiamo in tempo reale le
esigenze delle famiglie. Il valore aggiunto del progetto è quello di unire in rete scuole anche molto
vicine tra loro, ma che hanno poche occasioni di incontrarsi e di consentire ai bambini e ai genitori
di conoscersi e di fare esperienze insieme”.
Nell’incontro di mercoledì prossimo si partirà dalla cornice teorica e pratica della Comunicazione
Non Violenta di Marshall B. Rosenberg, per vedere quanto la comunicazione possa essere ostacolo
o opportunità per una relazione empatica con se stessi e con gli altri, adulti o bambini. Nel
laboratorio i partecipanti creeranno un piccolo quaderno dove poter scrivere le frasi che possono
presentarsi nella vita quotidiana e insieme si cercherà di trasformarle in messaggi positivi, che
definiscono se stessi senza creare delle emozioni negative nell’altro con il quale si è in relazione.
Seguendo i principi per una buona comunicazione: Ascolto attivo – comunicazione in prima
persona – non dare per scontato che l’altro abbia capito.
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