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Prosciutto di Parma: solo carne italiana per un prodotto 100% naturale

Prosciutto di Parma: solo carne italiana per un prodotto 100% naturale

La cura nei dettagli e nelle fasi di stagionatura; la passione per un lavoro antico fatto di antiche tradizioni e tramandato di generazione in generazione; l’equilibrio dei profumi e dei sapori di un terra ricca e generosa; e la qualità e l’attenzione nella scelta della materia prima impiegata. Sono questi gli elementi che fanno del Prosciutto di Parma uno dei prodotti più rappresentativi del Made in Italy e più apprezzati e conosciuti al mondo. 

Il Prosciutto di Parma (dal latino perexsuctum, letteralmente asciugato) è un prodotto buono, sano e genuino. Da sempre, non si utilizzano né conservanti, né additivi e il risultato è un prodotto gustoso e completamente naturale.

Le dieci tappe della dolcezza: i segreti della lavorazione

Il Consorzio del Prosciutto di Parma nasce per garantire la dolcezza inconfondibile del Prosciutto di Parma. Perseguendo questa finalità, ha dettato alle aziende produttrici una precisa metodologia nel pieno rispetto della tradizione: il Prosciutto di Parma deve superare con successo tutte le fasi di produzione che si concludono con l’attento esame e seguente “incoronazione” a fuoco con il ben noto marchio. Una condizione essenziale per ottenere il Prosciutto di Parma è che l’intera lavorazione avvenga in “zona tipica”: un’area estremamente limitata che comprende il territorio della provincia di Parma posto a sud della via Emilia a distanza di almeno 5 Km. da questa, fino ad un’altitudine di m. 900, delimitato a est dal fiume Enza e a ovest dal torrente Stirone. Solo in questa area hanno luogo tutte le condizioni climatiche ideali per l’asciugatura, ossia la stagionatura naturale che darà dolcezza e gusto al Prosciutto di Parma. L’aria delle colline parmensi è profumata: il vento marino dellaVersilia, una volta acquistato l’aroma delle pinete, si strofina contro i monti carsici della Cisa, perdendo tutto il salmastro, e infine si rotola sul profumo dei castagneti; un’aria asciutta quindi, ideale per la stagionatura dei Prosciutti.

Isolamento

Il maiale destinato a divenire “Prosciutto di Parma” deve avere precise caratteristiche riguardo alla zona di provenienza, 10 regioni del centro-nord Italia, e alla razza. Solo in presenza di questi requisiti, certificati dalla documentazione e dal tatuaggio apposto dall’allevatore, può essere avviato alla macellazione, purché sia:

- di oltre 9 mesi d’età - pesante mediamente 160 Kg (e comunque non meno di 144 Kg)

- sano - riposato - digiuno da 15 ore

In seguito la coscia fresca viene isolata dalla mezzena.

Raffreddamento

La coscia fresca riposa poi per 24 ore in apposite celle di raffreddamento fino a raggiungere una temperatura di 0 C°, così che la carne si rassodi con il freddo e possa essere rifilata più facilmente. Durante la fase di raffreddamento il prodotto subisce un primo calo di peso, di circa l’1%. Le cosce impiegate per la produzione del Prosciutto di Parma non devono subire, tranne la refrigerazione, alcun trattamento di conservazione, ivi compresa la congelazione.

 

Rifilatura

Serve a conferire al Prosciutto di Parma la caratteristica forma tondeggiante a “coscia di pollo”. La rifilatura si esegue asportando parte del grasso e della cotenna, per un motivo anche tecnico, in quanto favorisce la successiva salagione. Con la rifilatura la coscia perde grasso e muscolo per un 24% del suo peso; durante questa operazione le cosce che presentino imperfezioni anche minime vengono scartate.

Salagione

La coscia raffreddata e rifilata viene avviata dai macelli agli stabilimenti di salagione. La salagione avviene in maniera diversificata: le parti della cotenna sono trattate con sale umido, mentre le parti magre vengono cosparse con sale asciutto. Questa operazione è estremamente delicata: deve essere effettuata su cosce a temperatura giusta e uniforme, infatti, una coscia troppo fredda assorbe poco sale, mentre una coscia non sufficientemente fredda può subire fenomeni di deterioramento. Non vengono utilizzate sostanze chimiche, conservanti o altri additivi, né si fa ricorso a procedimento di affumicatura. La coscia viene poi posta in cella frigorifera ad una temperatura compresa tra 1 e 4 C°, con l’80% circa di umidità. Dopo una settimana di permanenza in questa cella, detta “di primo sale”, viene ripresa, pulita dal sale residuo e infine sottoposta ad una leggera passata di sale, per poi tornare in una nuova cella frigorifera, detta “di secondo sale”, e restarvi dai 15 ai 18 giorni, secondo il suo peso. Al termine di questo periodo di salagione la perdita di peso è di circa il 4%, poiché la carne cede parte della sua umidità, assorbendo lentamente il sale. L’attenta dosatura conferirà l’inconfondibile dolcezza al Prosciutto di Parma.

Riposo

Eliminato il sale residuo, il Prosciutto di Parma rimane per periodi variabili da 60 a 80 giorni in un’apposita cella detta “di riposo”, con una umidità circa del 75% e temperatura tra 1 e 5 C°. Durante questa fase deve “respirare” senza inumidirsi né seccarsi troppo. Il ricambio dell’aria nelle celle è molto frequente. Il sale assorbito penetra in profondità distribuendosi uniformemente all’interno della massa muscolare, e il calo di peso nel riposo è pari all’8/10% circa.

Lavatura – Asciugatura

Dopo il periodo di riposo, il prosciutto viene lavato con acqua tiepida per togliere eventuali cristalli di sale o impurità. L’asciugatura avviene usufruendo delle condizioni ambientali naturali, nelle giornate di sole secche e ventilate, oppure in appositi “asciugatoi” in cui vengono debitamente sfruttati i movimenti convettivi dell’aria.

 

Pre-stagionatura – Toelettatura

Appesi alle tradizionali “scalere”, i prosciutti si asciugano naturalmente in stanzoni con finestre contrapposte. Le finestre vengono aperte a seconda delle condizioni dell’umidità interna, sia rispetto all’umidità climatica esterna che a quella del prodotto. Questa operazione deve permettere un asciugamento del prodotto graduale e quanto più possibile costante. Il calo di peso in questa fase è pari a 8/10%.

Sugnatura

La sugnatura svolge la funzione di ammorbidire gli strati muscolari superficiali evitando un asciugamento degli stessi troppo rapido rispetto a quelli interni, pur consentendo un’ulteriore perdita di umidità. La parte muscolare scoperta viene ricoperta di sugna, un impasto di grasso di maiale macinato con aggiunta di un po’ di sale e di pepe macinato e talvolta farina di riso. La sugna non è considerata ingrediente dalla legislazione italiana, trattandosi di un prodotto della macellazione, quindi completamente naturale e senza alcun tipo di conservante.

 Stagionatura

Al 7° mese, il Prosciutto di Parma viene trasferito nelle “cantine”, locali più freschi e meno ventilati delle stanze di prestagionatura. Gli stabilimenti con le “cantine” devono essere obbligatoriamente ubicati nella zona tipica di produzione, infatti le particolari caratteristiche ambientali hanno una loro influenza nel corso della stagionatura, durante la quale avvengono anche importanti processi biochimici ed enzimatici, ed insieme determinano il caratteristico profumo e il sapore del Prosciutto di Parma. In corso di stagionatura il calo di peso è di 5% circa, durante la quale avvengono anche importanti processi biochimici ed enzimatici, ed insieme determinano il caratteristico profumo e il sapore del Prosciutto di Parma. In corso di stagionatura il calo di peso è di 5% circa.

Sondaggio e Marchiatura

Al termine del processo di stagionatura si effettuano leoperazioni di sondaggio, un esame fondamentale, di tipo olfattivo. In questa fase viene fatto penetrare in vari punti della massa muscolare un ago di osso di cavallo, materiale che ha la particolarità di assorbire gli aromi del prodotto e poi riperderli con grande rapidità. L’ago viene “annusato” da esperti addestrati a riconoscere e valutare le caratteristiche olfattive,per stabilire il buon andamento del processo produttivo e il rispetto della peculiare dolcezza. Trascorsi un minimo di dodici mesi, e dopo appositi accertamenti effettuati dagli Ispettori dell’Istituto Parma Qualità, ivi compreso il sondaggio con l’ago di osso di cavallo, viene apposto il marchio a fuoco della“corona a 5 punte”. Questo contrassegno è l’ultimo di una serie che garantisce l’avvenuto controllo in ogni fase, riportando anche il codice identificativo delle imprese che hanno preso parte all’intero ciclo di lavorazione. Il riconoscimento legale del Consorzio del Prosciutto di Parma fa sì che la marchiatura sia un vero e proprio contrassegno di Stato, oltre che garanzia di dolcezza e qualità, e del rispettoassoluto della metodologia tradizionale, sancita anche legalmente (L. 26 del 13 Febbraio 1990 e D.L.253 del 15 Febbraio 1993).

Fonte Consorzio del Prosciutto di Parma

 

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