Maria Luigia d'Austria seconda moglie di Napoleone

RITRATTO DI MARIA LUIGIA
Maria Luigia d’Asburgo, seconda moglie di Napoleone Bonaparte, è uno dei personaggi femminili più discussi e contraddittori dell’Ottocento.
Nata il 12 dicembre 1791, primogenita della casa imperiale d’Austria, Maria Luigia fu educata secondo le restrittive regole della corte asburgica, crescendo sensibile, timorosa, carica di una profonda umanità, ma anche vittima di un carattere remissivo, sottomessa all’autorità paterna, che le impose, ancora giovanissima, il matrimonio con Napoleone.
Divenuta imperatrice dei francesi (1810-1814), diede a Bonaparte il sospirato erede (il re di Roma), vivendo da protagonista uno dei periodi storici più straordinari in un’Europa sconvolta dal nuovo assetto creato da Napoleone.
Dopo la caduta dell’impero francese, il Congresso di Vienna le assegnò, obbligandola tuttavia a separarsi dal figlio, il governo del ducato di Parma, Piacenza e Guastalla
l 20 aprile 1816, infatti, Maria Luigia d’Asburgo, figlia dell’imperatore d’Austria Francesco I, moglie senza marito del grande Bonaparte e madre senza figlio del piccolo re di Roma, opportunamente trattenuto a Vienna, metteva finalmente piede, dopo un viaggio colmo di imprevisti, nel suo piccolo ducato oppresso dalla miseria e dalla povertà.
La presa di possesso era stata preparata da un biennio di immenso sforzo politico e amministrativo, gestito e coordinato dall'abile conte irlandese Filippo Magawly Cerati. La sua fortuna politica ebbe vita breve e già alla fine del 1816 il nuovo uomo del ducato, Adam Neipperg, amante della sovrana, aveva creato le condizioni per la totale estromissione del conte.
La scomparsa del re di Roma, che chiuse un capitolo doloroso e contestato della sua vicenda personale, fu compensata dalle successive maternità, che le consentirono di trovare a Parma quella serenità familiare e quell’amore, anche filiale, a lei negato durante tutta la sua giovinezza.
Maria Luigia morì a Parma nel 1847; sepolta, come da sue disposizioni, nella Chiesa dei Cappuccini di Vienna, lasciò di sé l’affettuoso ricordo di “buona duchessa” che ancora oggi sopravvive tangibile nella città.
Il ponte sul fiume Taro è stata la prima opera civile significativa sul territorio di Parma. La sua progettazione iniziò nel 1816 e nel 1821 fu inaugurato. Con le sue 20 arcate si estende per oltre 500 metri ed era, all'epoca, il piú lungo ponte d'Europa.
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FONTE MUSEO GLAUCO LOMBARDI, il museo dove potrete ammirare l’imponente ritratto di Maria Luigia imperatrice, opera di R. J. Lefèvre