STOP ALL’ALLUNGAMENTO DELLA PISTA DELL’AREOPORTO GIUSEPPE VERDI LE ASSOCIAZIONI LEGAMBIENTE NOCARGOPARMA E WWF RICORRONO AL TAR
Parma

LE ASSOCIAZIONI LEGAMBIENTE NOCARGOPARMA E WWF RICORRONO AL TAR CONTRO IL PARERE DI COMPATIBILITA’ AMBIENTALE DEL MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICALe associazioni Legambiente Parma, NoCargoParma e WWF Parma hanno presentatoricorso presso il TAR di Bologna contro il parere di compatibilità ambientale espressodal Ministero per la Transizione Ecologica per il progetto di allungamento della pistadell’aeroporto Giuseppe Verdi.Come già espresso in una lettera inviata al Ministro Costa e al suo successoreCingolani prima dell’approvazione ufficiale del parere, si ritiene che la Valutazione diImpatto Ambientale (VIA) presenti vizi procedurali e di merito e non dia adeguatarisposta alle osservazioni a più riprese depositate dalle associazioni che evidenziavanocarenze progettuali e impatti ambientali e sulla salute non valutati dai proponenti delprogetto.Lo stesso parere della Commissione Tecnica del Ministero riconosce l’esistenza dilacune e criticità nella valutazione degli impatti, come ad esempio gli effetti sullasalute legati all’inquinamento dell’aria, ma rimanda il loro approfondimento,attraverso studi e monitoraggi, ad una serie di prescrizioni che dovranno essereverificate in fase attuativa del progetto.E’ convinzione delle associazioni che tali valutazioni andavano fatte prima e che leevidenti carenze dello studio di impatto ambientale, rimaste tali anche dopo leintegrazioni del proponente, avrebbero dovuto portare ad un chiaro rigetto delprogetto.Particolarmente carenti, per non dire assenti, appaiono le considerazionisull’incremento del rischio di incidente aereo per la popolazione e le infrastrutture.Con l’allungamento della pista la scuola primaria e la scuola secondaria di Baganzolaverrebbero a ricadere in zona di tutela B del rischio aeroportuale, zona per la quale ilRegolamento per la costruzione e l’esercizio degli aeroporti vieta l’insediamento discuole, ospedali e centri ad elevato affollamento (si veda allegata cartografia)L’autostrada A1 ricadrebbe addirittura nella zona di tutela A a più alto rischio diincidentalità, mentre la TAV rientrerebbe in zona B: non si capisce come questo possaessere compatibile con la sicurezza delle due principali infrastrutture di collegamentodel paese e ci si chiede se una tale zonizzazione non precluda di fatto eventualiprogetti di ampliamento dell’autostrada.L’allungamento comporta inoltre la chiusura di Viale delle Esposizioni e larealizzazione di una nuova infrastruttura stradale di accesso alle Fiere, a spese delComune di Parma, che dovrebbe attraversare due volte A1 e TAV e passare a ridossodell’abitato di Baganzola con ulteriori impatti per i residenti in termini di inquinamentoe traffico, oltre che di sottrazione di suolo e aree verdi.Altro tema critico è quello della sostenibilità del Piano Economico Finanziario e dellavalutazione costi benefici, sollevato anche da un’osservazione della Regione e deglistessi uffici tecnici del Comune di Parma alla quale, nel procedimento di VIA, non vienedata risposta. Nel business plan non sono infatti contemplati gli ingenti costi legati allarisoluzione delle interferenze, come ad esempio l’interramento della linea ad alta tensione in testata della pista, così come quelli per le necessarie opere di mitigazionee compensazione richieste dalle prescrizioni. Il costo di 20 milioni di euro previsto dal Piano degli investimenti, di cui 12 finanziatidal Ministero delle Infrastrutture, rischia in realtà di rivelarsi ben maggiore e di essereancora una volta accollato al pubblico, come già si prevede di fare per le nuove stradesostitutive di Viale delle Esposizioni.Ci si domanda come l’amministrazione comunale di Parma, che ha la competenza diregolare le trasformazioni del territorio con l’obiettivo di tutelare il pubblico generaleinteresse, possa avvallare un’opera di dubbia sostenibilità economica e trasportisticache presenta pesanti impatti sul piano dell’ambiente, della salute, del traffico e dellasicurezza dei cittadini, oltre che della spesa pubblica.Il Comune di Parma, se ci fosse un chiaro indirizzo politico in tal senso, avrebbe ancorain mano tutti gli strumenti per fermare quest’opera rischiosa ed impattante nellaconferenza dei servizi per l’autorizzazione finale del progetto di allungamento dellapista, che dovrà essere indetta dal Ministero per le Infrastrutture. Allo stato attualesiamo ancora, infatti, ad un semplice progetto di fattibilità.Pur auspicando una presa di coscienza da parte dell’amministrazione comunale,Legambiente Parma, NoCargoParma, WWF Parma, dopo un’attenta e ponderatadisamina della documentazione della VIA, hanno deciso di intraprendere comunque lastrada del ricorso al tribunale amministrativo per chiedere l’annullamento del parerepositivo di compatibilità ambientale. Al fine di lanciare una campagna di informazione e di sensibilizzazione e di avviare laraccolta fondi per sostenere le spese legali del ricorso, le associazioni parteciperannoalla manifestazione “Tutti in Piazza contro l’ampliamento dell’aeroporto” che si terrà inPiazza Garibaldi il giorno 5 giugno dalle ore 10.00 La cittadinanza tutta è invitata a partecipare.Parma, 1 giugno 2021Marta Mancuso, presidente Legambiente ParmaAndrea Torreggiani, presidente NoCargoParmaRolando Cervi, presidente WWF Parma