VIVE-VITTORIANO E PALAZZO VENEZIA | ONLINE IL CATALOGO COLLEZIONI DELL'ISTITUTO VOLTO ALLA REINTEGRAZIONE DELLE OPERE NEL PERCORSO DI VISITA
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Il progetto di catalogazione sistematica delle collezioni dell’Istituto, ideato dalla Direttrice Edith Gabrielli, è volto alla rivalutazione critica delle opere, anche di quelle custodite nei depositi, e alla loro reintegrazione all’interno del percorso espositivo.
Da domani a Palazzo Venezia esposto per la prima volta al pubblico il frammento della porta bizantina della basilica di San Paolo fuori le Mura
Scoprire e rivalutare in chiave critica le collezioni del VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia, comprese le opere custodite nei depositi, al fine di contribuire alla più ampia attività di conservazione e valorizzazione: dalla progettazione di nuovi allestimenti fino alla programmazione di mostre temporanee. Questo l’obiettivo dell’imponente lavoro di catalogazione sistematica promosso dal VIVE, diretto da Edith Gabrielli, confluito nella realizzazione di un catalogo online sul sito dell’Istituto stesso (vive.cultura.gov.it).
Strumento essenziale per un’idonea attività di tutela e valorizzazione, l’intervento di catalogazione, ideato e diretto da Edith Gabrielli, è stato affidato dal VIVE a tre gruppi di lavoro, impegnati in uno studio sistematico e continuo delle collezioni, coordinati da tre accademici di chiara fama: Alessandro Tomei, già Professore ordinario di Storia dell’Arte Medievale presso l’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, Barbara Agosti, Professoressa ordinaria di Storia dell’Arte Moderna all’Università di Tor Vergata e Valerio Terraroli, Professore ordinario di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Verona, rispettivamente per l’arte medievale, moderna e contemporanea, in linea con il patrimonio custodito dall’Istituto.
Avviato nel 2020, il lavoro di catalogazione ha previsto, in una prima fase, la ricognizione delle varie e spesso difformi catalogazioni già effettuate in passato e l’elaborazione di un programma quadriennale di lavoro che prevedesse, da un lato l’aggiornamento delle schede esistenti, dall’altro la realizzazione ex novo di quelle mancanti. A seguire la definizione delle caratteristiche del catalogo online da pubblicare sul sito del VIVE – dal modello di scheda delle singole opere fino alle funzioni di ricerca e filtro – contemperando le soluzioni proposte dalle principali istituzioni nazionali ed internazionali con le specificità del patrimonio dell’Istituto.
Il catalogo - da oggi online con le prime 94 opere schedate per il Medioevo – presenta ben 560 schede in italiano e in inglese redatte da circa 80 specialisti, in gran parte giovani, provenienti dai maggiori centri di ricerca e università italiani ed esteri.
Un lavoro multidisciplinare e altamente specialistico che, anche grazie al supporto di Silvia Armando e del personale interno dell’Istituto, ha consentito di indagare a fondo le collezioni restituendone una lettura più completa ed accurata, nonché decine di scoperte e nuove datazioni e attribuzioni.
Fiore all’occhiello dell’iniziativa l’alta qualità della documentazione fotografica; oltre 2.200 gli scatti fotografici in catalogo, frutto di un’accurata riorganizzazione dei materiali fotografici esistenti – in particolare quelli digitali – e dell’attivazione di una nuova campagna fotografica ad hoc.
“Il grande progetto di catalogazione promosso dal VIVE è stato pensato per promuovere lo studio e la conoscenza delle collezioni dell’Istituto e garantire la loro fruizione da parte di un pubblico ampio e diversificato. In linea con le più importanti realtà museali internazionali e fermamente convinti del ruolo imprescindibile della catalogazione per un’ottimale attività di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio, abbiamo avviato un imponente intervento in tale direzione, coadiuvati da tre accademici di chiara fama che hanno coordinato specialisti dei maggiori centri di ricerca e università italiani ed esteri. La pubblicazione del catalogo online consentirà agli studiosi di effettuare ricerche di carattere scientifico, approfondendo lo studio delle opere di interesse e scoprendo nuove attribuzioni e datazioni, e a turisti e curiosi di conoscere le opere più significative anche attraverso l’importante corredo fotografico che accompagna il catalogo. Un impegno significativo, nei confronti del pubblico e della comunità scientifica, che ha determinato la rivalutazione critica delle collezioni del VIVE incentivandone la riscoperta attraverso nuovi percorsi di visita”, dichiara Edith Gabrielli, Direttrice del VIVE-Vittoriano e Palazzo Venezia.
Al fine di condividere con il pubblico i risultati delle indagini condotte nell’ambito della campagna di catalogazione e consentire ai visitatori di scoprire ed ammirare le opere ad oggi custodite nei depositi, il VIVE-Vittoriano e Palazzo Venezia promuove un ciclo di cinque incontri dal titolo “Reintegrazioni. Dai depositi al percorso di visita”. Curato dalla Direttrice Edith Gabrielli, il ciclo mira alla reintegrazione di tali opere nel percorso museale aperto al pubblico, coinvolgendo quest’ultimo in un’esperienza di riscoperta ed approfondimento storico-artistico del patrimonio del VIVE.
In occasione di ciascun incontro verrà inaugurata, presso la Sala Altoviti di Palazzo Venezia, l’esposizione dell’opera oggetto della conferenza stessa. L’iniziativa, resa possibile grazie al lavoro dei funzionari storici dell’arte dell’Istituto, Veronica Dell’Agostino e Alessia Dessì, consente la conoscenza diretta dell’opera anche attraverso la consultazione del catalogo online tramite un apposito QR code.
Organizzate in concomitanza con la pubblicazione dei vari blocchi di schede all’interno del catalogo online, la prima conferenza - in programma per oggi, 13 febbraio, alle ore 18.00 presso la Sala del Refettorio di Palazzo Venezia – è dedicata all’arte medievale.
L’incontro, dal titolo “Da Costantinopoli a Roma: la porta bronzea di San Paolo fuori le mura e il frammento nel Museo del Palazzo di Venezia” e tenuto dal Professor Alessandro Tomei, vede al centro il frammento della porta bizantina della basilica di San Paolo fuori le Mura, raffigurante una scena della Pentecoste, che, in linea con l’anno giubilare 2025, sarà visibile presso la sala Altoviti di Palazzo Venezia fino al prossimo 23 marzo.
La programmazione prosegue con la scoperta di ulteriori opere per la prima volta visibili al pubblico: dalla medaglia di Filarete raffigurante Faustina Maggiore e il suo patto nuziale con l’imperatore Antonino Pio, alla Madonna della Noce di Saturnino Gatti, dal modello della Fontana dei Quattro Fiumi di Gian Lorenzo Bernini a piazza Navona fino al cosiddetto Scudo di Giuseppe Garibaldi di Antonio Ximenes.
Per consultare il catalogo online
https://vive.cultura.gov.it/it/catalog
VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia
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